TORINO - Massimiliano Allegri l’ha ribadito anche in queste ore, alla vigilia della gara contro la Lazio. “Il nuovo contratto? Quando avremo raggiunto i traguardi che speriamo di raggiungere, io e la società ci siederemo attorno a un tavolo e metteremo nero su bianco. Se avessi deciso di andare via, avrei informato la Juve un mese fa. In questo modo il club avrebbe potuto trovare un altro allenatore e io un’altra squadra. Oppure sarei andato al mare, dove non si sta affatto male”.
JUVE, WITSEL E OSCAR PER ALLEGRI
Già, il mare. Ricordate la signora Zidane che, quando il marito era al centro del mercato juventino disse che le piaceva vivere al mare? Tanto disse e tanto fece che Zizou e la famiglia si trasferirono a Madrid, capitale della Spagna notoriamente non bagnata dal mare, ma dal fiume Manzanarre. Transeat.
Buffo, il calcio. Quindici anni dopo il clamoroso trasferimento di Zidane ai Blancos in cambio della cifra record di 150 miliardi di lire, sull’asse Torino-Madrid rischiava di svilupparsi un’altra trama a forti tinte bianconere. Perché anche Allegri ama il mare della sua Livorno, ma ama ancora di più la sua Juventus e, poco più di un mese fa, ha cordialmente respinto il corteggiamento del Real. Il che conferma la fragilità della posizione di Zidane, nonostante la qualificazione della squadra alle semifinali di Champions League e il prepotente ritorno in corsa per il titolo nella Liga, galeotta la crisi del Barcellona.
La Juve ha giocato d’anticipo e ha proposto al tecnico il prolungamento sino al 2018 del contratto in scadenza nel 2017, con opzione fino al 2019. Base del rinnovo: 5 milioni di euro netti a stagione cui aggiungere i premi di rendimento. Clausole che trasformeranno Allegri nel tecnico più pagato della serie A. Con tanti saluti al Real.