Cantona: «Il Manchester United doveva prendere Guardiola, non Mourinho»

L'ex fuoriclasse dei Red Devils: «Josè non è adatto alla filosofia del nostro club, Pep invece sarebbe stato perfetto. In futuro lo United lo allenerò io»
Cantona: «Il Manchester United doveva prendere Guardiola, non Mourinho»© EPA
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Ha compiuto cinquant'anni la leggenda del Manchester United Eric Cantona. Una vita da calciatore spesa nel regalare sogni e trofei ai tifosi dei Red Devils. Oggi invece Eric è attore, regista, un vero personaggio televisivo. In occasione del suo compleanno Cantona ha rilasciato una lunga intervista al Guardian nella quale parla della sua grande carriera e del futuro del suo United che si appresta a cominciare una nuova stagione agli ordini di Josè Mourinho. «Parto da una considerazione: dopo 25 anni di gestione Ferguson, ormai il club e i tifosi hanno una precisa mentalità che potrà essere cambiata solo fra parecchio tempo. La filosofia del Manchester United secondo me non è la stessa di Mourinho. Josè è un tecnico fantastico,

un grande comunicatore e un vincente ma ha una visione del calcio molto diversa da quella del mio club. Mi piace la sua personalità, la passione che ci mette, il fatto che chieda sempre il 100% ai suoi giocatori ma semplicemente non è un allenatore da United. Potrà vincere ma secondo me non scalderà mai il cuore dei supporters dell'Old Trafford», ha proseguito Cantona.

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«MEGLIO GUARDIOLA» - «Volete saperla tutta? Per me il tecnico giusto per lo United sarebbe stato Guardiola, era lui l'unico da prendere perchè secondo me è il figlio spirituale di Johan Cruyff. Mi sarebbe piaciuto moltissimo vedere Pep seduto sulla panchina che fu di Ferguson. Ha scelto il lato di Manchester sbagliato», ha detto Cantona. «Se un giorno mi chiedessero di diventare il manager dello United direi di sì immediatamente. Se il club vorrà vincere trofei vedendo in campo un calcio spettacolare, allora dovrà chiamare me visto che Guardiola è già impegnato. Se sto scherzando? No, sono serissimo. E' come quando sei in un pub: quando pensi che le ragazze non ti interessano, ecco che tutte ti si fiondano addosso. Se invece vai lì con un obiettivo preciso, allora è probabile che non lo otterrai. Quindi non chiedo nulla allo United, aspetto una loro chiamata». 

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«OGGI SI GIOCA SOLO PER I SOLDI» - Cantona racconta poi la crisi personale successiva al suo ritiro: «Quando decisi di smettere per me fu uno choc. Il calcio è come una droga: quando non lo puoi più giocare, vai in astinenza. Non avessi avuto l'immaginazione di crearmi qualche altra attività probabilmente sarei morto. Il calcio? Per me resta uno sport popolare. I giocatori, il 95% dei calciatori giovani che si affacciano nei grandi campionati provengono dalla working-class. Sono ragazzi che lo stadio lo hanno vissuto come una seconda casa che le partite preferivano vederle allo stadio e non in tv perchè lo stadio crea aggregazione. Il problema sono le famiglie di questi ragazzi che oggi chiedono ai loro figli di giocare a pallone per guadagnare di più. Una volta invece il traino non erano i soldi ma la passione», ha concluso il simbolo di Manchester. 


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