Serie A Hellas Verona, Pecchia: «Giocheremo sempre per vincere»

Il neo tecnico si è presentato: «Grande emozione essere qui, il mio calcio all'attacco trascinerà il pubblico»
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VERONA - "È una grande emozione per me essere qui, volevo fortemente allenare l'Hellas". Pensieri e parole di Fabio Pecchia, il nuovo allenatore gialloblu presentato oggi in conferenza stampa. Il tecnico, pur di sposare il progetto del presidente Setti, ha rinunciato ad un contratto di 3 anni con il Newcastle, da vice di Benitez. Quello con il tecnico spagnolo è stato infatti un matrimonio lungo, cominciato a Napoli nel 2013 e proseguito a Madrid, a seguito del Real. Ora una nuova opportunità da primo allenatore, non succedeva dai tempi del Latina.

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LE DICHIARAZIONI - Pecchia ha spiegato quali motivazioni hanno influito nella scelta di Verona: "Il mio primo contatto è stato col presidente, una persona determinata, che sa quello che vuole. Parlando di Hellas, è una Società prestigiosa, una squadra importante, con squadra e tifoseria importanti; per me un’occasione da prendere sul serio!". L'ex Napoli ha subito spiegato alcune sue idee di calcio: "Al di là del modulo cercheremo di lavorare per avere un gruppo, una mentalità e uno spogliatoio forti, per poi affrontare nel corso della stagione eventuali momenti di difficoltà. Chiaramente il mio sarà un calcio propositivo per trascinare il nostro pubblico. Il modulo sarà il 4-3-3, giocheremo sempre per vincere"

IL MERCATO - "Cerchiamo calciatori con qualità morali - ha spiegato il mister - che siano orgogliosi di venire a Verona  per rappresentare questa società e vestire la maglia, poi sul piano tecnico ci possono essere calciatori con qualità differenti. Qualche richiesta per il direttore Fusco? Sono molto sereno e ho tantissima fiducia nel suo operato, arriveremo in ritiro con la struttura della squadra già pronta. Non viene venduto nessuno ma sono tutti sul mercato, proprio come ha detto il direttore. Il mio obiettivo è tirare fuori il massimo dai calciatori e le loro possibilità, penso a Pazzini e Gomez e anche a tanti altri". Le scorie della retrocessione con l'ultimo posto nel campionato di Serie A si faranno sentire, ma il nuovo allenatore ha già l'antidoto: "Penso alle ultime partite vinte con Juventus e Milan, la squadra ha valori importanti. Concentriamoci su quello che sarà, a gettare le basi di una stagione importante già dal ritiro. Cosa chiedo a Toni e Pazzini? Luca è una grande risorsa, ha smesso col calcio giocato ma rappresenta un grosso valore per me. Pazzini deve fare quello che sa fare, il campione".

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I GIOVANI - Il nuovo Hellas ripartirà dalla Primavera e dal lavoro svolto in questi anni dal tecnico Pavanel: "Non so quale sarà la nostra rivale. Noi guardiamo in casa nostra e lì valuteremo soprattutto le personalità. Voglio una squadra con 25 leader, se il capitano sarà un ragazzino di 20 anni ben venga. I nostri giovani saranno importantissimi per la squadra, penso ai vari Cappelluzzo, Zaccagni e Fares, avremo bisogno di un mix di entusiasmo e spensieratezza della gioventù". La pressione sarà altissima per tutti: "Non c’è obbligo di vincere, ma ho voglia di vincere, cercheremo di creare una mentalità vincente. L’esperienza più fresca è quella del Leicester, che ha vinto grazie ad un grande gruppo e allo spogliatoio, un’esperienza molto simile a quella del Verona di Bagnoli".

LO STAFF - "Il mio staff è quello con cui ho lavorato a Latina - ha raccontato il neo tecnico - il mio secondo ha fatto un’altra scelta, quella di lavorare con le proprie gambe. Con Nicola Corrent c'è un ottimo rapporto dai tempi del Como. Il preparatore dei portieri invece sarà Valerio Visconti. Come giudico le strutture di Peschiera e Racines? Sono assolutamente all’altezza. Ho saputo che stanno rifinendo i lavori all’antistadio, è mia intenzione portare lì la squadra, compatibilmente con le possibilità e le tempistiche dei lavori. Lo stadio deve essere la nostra casa".

IL MESSAGGIO AI TIFOSI - "Dobbiamo lavorare, questo è l’obiettivo. Come gruppo e come squadra dobbiamo fare il primo passo, con giusto entusiasmo e mentalità. Nicola Corrent mi ha raccontato della tifoseria, che ha caratteristiche inglesi. C’è grande passione, dobbiamo creare trasporto attraverso il giusto atteggiamento" ha concluso l'allenatore.

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