Calciomercato Lazio, con Keita ora è muro contro muro

L’arroganza dell’attaccante che chiede la cessione. «Qui per me è un punto di partenza, non d’arrivo». Si era fermato per dolori muscolari: esami clinici ok per lo staff resta a disposizione
Calciomercato Lazio, con Keita ora è muro contro muro© @ Marco Rosi / Fotonotizia
Fabrizio Patania
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ROMA - È muro contro muro. Keita chiede la cessione. E cerca di provocare la reazione. Quasi volesse farsi mandare via. Ogni giorno spunta un dolorino. Così ieri la Lazio lo ha spedito alla Paideia: esami negativi, l’attaccante spagnolo-senegalese non ha infortuni muscolari e chissà se oggi avrà voglia o meno di salire sul charter diretto in Inghilterra. Per lo staff medico biancoceleste è disponibile. Inzaghi lo inserirà quasi certamente nella lista dei convocati, ma il suo ormai è diventato un caso enorme e di proporzioni cosmiche. Ieri pomeriggio in allenamento (trasmesso in diretta tv) camminava. Non ha voglia e si vede. Una storia brutta, molto brutta, e che esula dal mancato accordo per un rinnovo di contratto. Una storia così forse non s’era mai vista a Formello, eppure non sono mancati tensioni in passato. Nessuno però era sparito, chiudendo il telefono per non rispondere a una convocazione e presentandosi in ritiro con cinque giorni di ritardo come è successo con Keita. Il vecchio Lotito, per molto meno, avrebbe mostrato muscoli, minacciato denunce e gridato all’estorsione. In questo caso, invece, ha gestito in silenzio la situazione. Non cede e non lo cede. Non mancherà di replicare, al momento giusto. È la linea della Lazio, decisa a percorrere la via diplomatica e anche (se necessario) a raccogliere materiale, considerando il patrimonio rappresentato da Keita. Un valore stimato in 30 milioni di cartellino dalla Lazio e un titolare sicuro per Inzaghi, che ritiene ancora di poterlo impiegare nel tridente con Felipe e Immobile. Dopo aver preso il posto di Pioli, gli aveva consegnato un posto da titolare: sei partite su sette, una saltata ma solo perché era squalificato.

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DOLORI - Eppure Simone è stato costretto ad ascoltare le sorprendenti dichiarazioni di Roberto Calenda, il suo manager, che l’altra sera stava cercando di giustificare una scelta, peraltro legittima, di non rinnovare il contratto con le garanzie tecniche. Ma quando mai? Ha chiamato in causa la Lazio dichiarando che non sarebbe mai arrivata una proposta di rinnovo.

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