Asensio in lacrime: «Da bambino sognavo la maglia del Real»

Lo spagnolo presentato ufficialmente. Perez ci riprova con Fabregas
Asensio in lacrime: «Da bambino sognavo la maglia del Real»© AP
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ROMA - "Ho sognato questo giorno da quando ero piccolo, avrei dato tutto per questa maglia". Visibilmente commosso Marco Asensio durante la presentazione ufficiale al Bernabeu. Talmente commosso che il giovane centrocampista spagnolo, anche ricordando la madre che non c'è più, è scoppiato a piangere. "Vorrei ringraziare la mia famiglia e mia madre, che mi sostiene dall'alto". A confortarlo il suo presidente Florentino Perez, che ha dato il benvenuto al giocatore consegnandogli la maglia n.20 (20 rpt). Il presidente ha descritto Asensio come "un giocatore meraviglioso, di indiscutibile qualità, che sognava di indossare questa maglia". Nella Supercoppa europea contro il Siviglia il tecnico Zinedine Zidane gli ha dato fiducia mandandolo in campo da titolare, e lui lo ha ripagato segnando l'1-0. "Sei il giocatore più giovane a segnare con la nostra maglia in una competizione europea" ha detto Perez.

LA PRESENTAZIONE DI MORATA

Nato 20 anni fa a Maiorca si era promesso al Real fin da piccolo. "I tuoi genitori - ha ricordato il presidente - 12 anni fa mi incontrarono a Maiorca e mi dissero 'presidente, questo è mio figlio Marco e un giorno giocherà nel Real Madrid. Questa maglia significa non mollare mai". A 'spingerlo' verso le merengues è stato anche Rafael Nadal, altro campione maiorchino e grande tifoso dei madridisti. L'esplosione di Asensio potrebbe essere il preludio all'addio di James Rodriguez. Il colombiano sembra ormai ai margini del progetto di Zidane, che finora lo ha utilizzato con il contagocce. Arsenal, Manchester e soprattutto Chelsea le sue possibili destinazioni. A far pendere la bilancia dalla parte della squadra di Antonio Conte un possibile scambio con Cesc Fabregas, un vecchio 'pallinò di Florentino Perez, che provò a prenderlo anche anni fa, senza successo. Ma adesso l'operazione potrebbe diventare realtà.


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