Il nipote di Garrincha è svedese e va al Brentford

Il club della Championship si assicura Henke Johansson, "figlio" di una tournée in Scandinavia del re del dribbling e mito del calcio mondiale
Il nipote di Garrincha è svedese e va al Brentford
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ROMA - Il Brentford, club della Championship, ha ufficializzato l'ingaggio del diciottenne Henke Johansson. Il nome di per sé non dice molto, ma nel dna del giovane talento svedese scorre sangue nobile brasiliano: Henke, infatti, è uno dei nipoti del più grande dribblatore della storia del calcio mondiale, l'imprendibile ala che insieme a Didì, Vavà e al grande Pelé, formò uno dei quartetti d'attacco più temibili di sempre, uno di quelli da ripetere in serie come una filastrocca. Manoel Francisco dos Santos, meglio conosciuto come Garrincha, è il nonno di Henke Johansson. 

Di Garrincha ricordano tutti le imprese sportive nonché le grandi qualità tecniche e il Brasile deve a lui due dei cinque titoli mondiali. Secondo molti fu persino più decisivo di Pelé, specie nella conquista del mondiale cileno del 1962, edizione in cui O Rei si infortunò nella gara d'esordio e fu lui a prender per mano la Selecao fino alla vittoria finale di Santiago contro la Cecoslovacchia. Ma la vita privata di Garrincha fu tutto tranne un successo: il 21 gennaio del 1983 morì a soli 49 anni,  in condizioni di degrado e con gli organi vitali completamente distrutti dall'alcol. 

L'abuso di alcolici, però, non fu l'unico vizio del campione brasiliano, la seconda passione del campione brasiliano furono le donne. La storia narra di ben quattordici figli, uno dei quali nato da un'avventura amorosa datata 1959, anno in cui il suo club, il Botafogo, partì per una tournée in Svezia, paese nel quale il Brasile aveva conquistato il titolo di Campione del Mondo l'anno precedente. E fu quella l'occasione in cui Garrincha, a seguito di una fugace relazione, generò la stirpe scandinava, da cui poi nacque Henke. 

La curiosità sul ragazzo è tanta, ma per il Brentford non si tratta soltanto di un colpo mediatico. Il presidente del club inglese ha dichiarato: "Sono felice del suo arrivo. Lo seguiamo già da qualche anno e l'abbiamo invitato ad unirsi a noi lo scorso dicembre. Le sue qualità hanno colpito tutti e abbiamo deciso di tesserarlo". Due anni e mezzo di contratto per Henke, due anni e mezzo di tempo per dimostrare a tutti che quel sangue carioca scorre realmente nelle sue vene. Vietato aspettarsi troppo, il nonno ha raggiunto vette inarrivabili, ma l'inizio promette bene e il Brentford ci crede (m. p.).


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