Serie A, guarda in Spagna: «Rinnovo Isco-Real a un punto morto»

Per la stampa spagnola non ci sono stati sviluppi tra la dirigenza dei Blancos e il talento classe 1992, il cui contratto a Madrid scade nel giugno 2018
9) Che tipo di mercato estivo è lecito aspettarsi adesso? Un altro errore è stato quello di far trapelare una disponibilità superiore ai 100 milioni di euro, alimentando anche le speranze di grandi colpi. Ma se i nuovi investitori fanno già fatica a raccogliere tutto il denaro necessario per l'acquisto del club, come possono avere una simile disponibilità per il mercato estivo? E che tipo di messaggio arriva a club e giocatori? Nel senso che potrebbero essere loro i primi ad avere dubbi sull'opportunità di sposare il nuovo Diavolo.© EPA
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MADRID (Spagna) - Il rinnovo di Isco con il Real Madrid è a un punto morto, Lo riporta, in Spagna, la testata Marca, scrivendo che finora non ci sono stati contatti produttivi tra il club di Florentino Perez e il talento andaluso classe 1992. Ancora nessuna proposta concreta, insomma, per estendere un contratto che scade il 30 giugno 2018 e che, se non rinnovato, permetterebbe al calciatore fra un anno di lasciare il Real a zero. Quello stesso Real che per assicurarselo, nell'estate 2013, sborsò circa 30 milioni di euro. A Madrid, inoltre, temono che il giocatore possa restare in Spagna e finire a qualche rivale (vedi il Barcellona). Questi motivi stanno portando i Blancos a programmare una decisione limite entro l'estate: o il rinnovo; oppure la cessione subito, possibilmente in un torneo tra Serie A (Juventus, Inter e Milan ci hanno fatto più di un pensiero) e Premier League.

ZIDANE  - Il Real Madrid, a dirla tutta, non avrebbe neanche tutta questa voglia di privarsi dell'ex centrocampista del Malaga, ma la realtà è che Zinedine Zidane lo vede come una seconda scelta, avendolo utilizzato nella prima metà di stagione appena 14 volte in Liga e una sola in Champions League. Peraltro Isco è molto stimato da Zizou, che ne apprezza impegno e serietà, e lo stesso Isco, da vero professionista, nel settembre scorso disse in un'intervista a Marca: "Se non gioco, sarà per colpa mia". I dubbi, insomma, sono più della dirigenza, che non del tecnico. Una situazione che apre le porte a possibili interessamenti dei club italiani per la prossima estate.

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