Emery, dal turnover alla "serempatia": tutti i segreti de "El Maestro"

L'attuale tecnico del Psg individuato come possibile sostituto di Spalletti alla Roma. Il pesante ko in Champions con il Barcellona non ha scalfito la sua filosofia, basata sulla valorizzazione del talento e del gruppo
Emery, dal turnover alla "serempatia": tutti i segreti de "El Maestro"
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ROMA - Il 6-1 subìto al Camp Nou resterà segnato come un marchio a fuoco sul cuore basco di Unai Emery ma "El maestro" (così il titolo del libro che lo racconta), ha dimostrato di saper risorgere dalle sconfitte più dure. Un tonfo così pesante, dopo aver vinto la gara d'andata 4-0 regalando spettacolo, è indelebile, anche se arrivato contro il Barcellona di Messi, Neymar e Sanchez. Ma anche il 5-1 incassato contro la Dinamo Mosca che gli costò l'esonero dallo Spartak sembrava aver frenato bruscamente l'ascesa di Emery, al momento (era il 2012), considerato tra i talenti emergenti della panchina.

IL VALENCIA - La sua esperienza al Valencia, del resto, era stata sorprendente. Dopo l'importante promozione in Liga ottenuta con l'Almeria. Emery, da più giovane allenatore della storia del club, aveva riportato i "pipistrelli" in Champions League per ben due stagioni consecutive. Il tutto facendo spesso a meno dei giocatori migliori che, regoalrmente, gli venivano venduti a fine stagione. La capacità di sapersi sempre reinventare e creare un nuovo gruppo in grado di vincere, si rivela una delle caratterstiche più efficaci dell'allenatore iberico. Il successo di Valencia lo porta ad accettare la proposta dello Spartak.

FLOP E RINASCITA - La campagna di Russia però, dura solo pochi mesi e si conclude con il cocente ko contro la Dinamo. Un colpo duro, ma non per il basco. La stella di Emery torna a brillare a Siviglia, dove approda nel gennaio del 2013 sostituendo Míchel. Il tecnico, per ripartire, si affida ai suoi cinque principi basilari : spirito di gruppo, mentalità vincente, dosare le forze, ragione ed emozione e la Serempatía (la capacità di riconoscere ed interpretare positivamente un evento casuale). Sono le colonne sulle quali si posa il "metodo Emery", basato soprattutto sulla capacità di far convivere il talento con il lavoro e la grinta. Tre presupposti che non possono mancare in un giocatore allenato dal "Re dell'Europa League".

SIVIGLIA D'ERUOPA - Ben tre i successi con il Siviglia nella ex Coppa Uefa per lui che, ancora una volta, sa inventare una nuova squadra (sempre, o quasi sempre, fedele al suo 4-3-2-1) in collaborazione con quel Monchi che contribuisce significativamente ai successi del Siviglia. Emery utilizza molti giocatori, non rinunciando al turn-over, proprio per infondere fiducia a tutta la rosa. Il rapporto con il mondo del calcio è diretto, con tutte le sue componenti. Dagli avversari (si scusò con Baptistao del Betis, in lacrime dopo una sua critica) ai tifosi, sempre tenuti al corrente tramite i profili social.

TECNICO MODERNO - Un tecnico moderno, dunque, pronto sempre a guardare avanti e ad aggiornarsi. Le sue squadre segnano molto (con lui Bacca ha fatto faville), anche se tendono a concedere qualcosa di troppo in difesa. L'esperienza del Siviglia si è conclusa con una sconfitta in Coppa del Re, guarda caso contro il Barcellona. Anche in questo caso però, Emery non ha battuto ciglio. Ad aspettarlo, infatti, c'era il Psg. Una squadra non più Ibra-dipendente, con la quale ha intrapreso un duello a distanza con la rivelazione Monaco (attualmente in testa alla Ligue 1). Il suo capolavoro con i transalpini è stato il 4-0 al Barcellona, sgretolatosi nella serata di Barcellona. Ma Emery è ripartito, anche questa volta. E ad aspettarlo ora, potrebbe esserci una nuova avventura chiamata Serie A.


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