Di Campli: «C'è la Juve dietro Favilli, Coulibaly meglio di Pogba. Su Verratti...»

L'agente parla dei suoi assistiti tra curiosità e mercato
Di Campli: «C'è la Juve dietro Favilli, Coulibaly meglio di Pogba. Su Verratti...»
Francesco Guerrieri
3 min

ROMA  - Da Coulibaly a Verratti passando per Favilli appena convocato da Ventura per lo stage con la Nazionale. E' bollente il telefono di Donato Di Campli, procuratore di alcuni tra i migliori talenti in Italia. Di Campli è intervenuto ai microfoni di World Soccer Scouting per parlare dei suoi assistiti: "Non mi piace parlare del passato di Coulibaly, ormai la sua storia la sanno tutti. Il ragazzo ora è un giocatore di Serie A come tutti". E la prima volta è stato un colpo di fulmine: "Mi hanno impressionato i suoi movimenti e la semplicità nel calciare in porta. Credo sia un predestinato...". Paragoni importanti: "L'ho già detto e lo ripeto, Mamadou è tre volte più forte di Pogba, anche se come giocatori non sono simili". E le big lo hanno già puntato: "Lo vogliono molti club europei, ma stiamo pensando di rimanere ancora una stagione qui a Pescara per maturare". Il boemo importante per la crescita di Coulibaly: "E' la sua fortuna. Il debutto è il risultato di tanti sacrifici: era molto contento di tutti i messaggi che gli sono arrivati". Da Coulibaly a Favilli, altra soddisfazione: "Si merita la chiamata in Nazionale, è il risultato di un ottimo lavoro. Quando gliel'ho detto non ci credeva, ormai non ci sperava più".

Poi sul contratto di Favilli: "Il cartellino è del Livorno ma l'Ascoli ha il diritto di riscatto fissato a 3 milioni che probabilmente eserciterà. Però, anche se non ci sono più le comproprietà, la Juventus ha ancora il 50% del cartellino del giocatore". Da un bianconero all'altro, sempre sull'asse Ascoli-Juventus: "La trattativa per Orsolini è stata lunghissima, ma ci ho sempre creduto". Di Campli non dimentica da dove ha iniziato la sua carriera: "Il mio primo giocatore è stato Francesco Di Gennaro, che adesso smetterà e lavorerà con me". Impossibile non parlare di Verratti: "La prima volta che l'ho visto era giovanissimo, e io ero l'avvocato del Pescara. Mi ha impressionato subito sia dentro che fuori dal campo. Adesso basta vederlo per capire quanto hanno perso i club italiani".  

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