La Lazio e Inzaghi: il giorno della firma

In queste ore il vertice tra Lotito e l'allenatore per definire contratto e progetto
La Lazio e Inzaghi: il giorno della firma© ANSA
Fabrizio Patania
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ROMA - E’ l’alba di un nuovo progetto della Lazio e forse, per il bene della società e dello stesso tecnico, sarà meglio non identificarlo solo con il nome di Simone Inzaghi. Oscurerebbe Lotito, un’ombra insopportabile e difficilmente resistibile a lungo per il presidente, stizzito quando non viene riconosciuto il suo lavoro. «Devo accontentarlo? Io non devo accontentare nessuno. Mica è Mago Merlino che risolve tutti i problemi. Ha messo in atto delle mosse atte a valorizzare i forti giocatori che abbiamo, visto che ce li chiedono tutti. Io devo “accontentare” il progetto, non Inzaghi» ha raccontato ieri mattina a margine dell’evento Reportcalcio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Contano lo sviluppo e la crescita della squadra, questo ha voluto sottolineare Lotito, ribadendo la bontà delle scelte sui giocatori individuati dai dirigenti e poi valorizzati da Inzaghi. Un punto su cui ha avuto spesso il nervo scoperto in passato: quando diventò la «Lazio di Rossi» cominciò a incrinarsi il suo rapporto con Delio. Con Simone il rapporto è datato, lo considera uno di famiglia, ma è stato un osso duro nella trattativa. In questo caso la battuta velenosa di Lotito può avere un solo significato: infastidito perché messo sotto pressione sui rinnovi dei big e sulle garanzie tecniche per andare avanti. Dopo qualche anno, ha trovato un allenatore capace di tenergli testa. Una garanzia per la Lazio e per i laziali.

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