Calciomercato Milan, Raiola: «Donnarumma non è uno schiavo»

Il nostro inviato sei ore a Montecarlo nella casa del Re del Mercato, che racconta tutto sulla sua vita e sul suo mondo
Donnarumma (18 anni) Milan© Getty Images
Xavier Jacobelli
5 min

MONTECARLO - Dal balcone del terzo piano si intravede il Casinò. Ma, dopo sei ore trascorse a parlare di calcio e di vita con Mino Raiola, capisci perché il signore che ti sta davanti sia diventato il Re del Mercato, né per azzardo né per caso. E l’unica scommessa che abbia fatto, sia stata quella vinta con se stesso. «Quando ero un ragazzo, ho fatto il lavapiatti, il cameriere e il barista nel ristorante di famiglia, il Napoli, ad Haarlem. Il pizzaiolo mai, purtroppo. Qusto lavoro mi permetteva di stare con mio padre e mi ha insegnato a essereoridnato. Nella vita contano i dettagli. Papà diceva sempre: se qualcuno ti dice che sei il più bravo, non credergli; se, invece, sostiene che sei il più scarso, non credergli. Credi soltanto in te». All’aeroporto di Nizza, dopo l’atterraggio, può capitarti di rimanere mezz’ora fermo sulla pista perché dentro lo scalo c’è un allarme bomba. Il 14 luglio 2016 Nizza ha pagato un prezzo spaventoso al terrorismo islamico: 84 morti e 200 feriti. «Ma quei bastardi assassini non vinceranno mai», ringhia un ragazzo che gira con la maglia di Balotelli sotto casa Raiola. Il primogenito di Mino si chiama Mario, ha 18 anni, studia a Londra, dove dopo l’attentato di Manchester, l’allarme è massimo, come nel resto del Regno Unito. «Ciao, Mario: come stai? Bene? Grazie a Dio. Mi raccomando: sii prudente. Take care». Inglese, italiano, olandese, tedesco, francese. Sono cinque delle sette lingue che Mino conosce e che si alternano quando risponde al telefono. E meno male che la montagna di luoghi comuni costruita attorno al personaggio lo dipingeva come un incrocio fra cupidigia e avidità, illetterato e grossolano. Mai credere ai luoghi comuni. Lui sorride: «Ciò che la gente pensa o dice di Raiola, non m’interessa. A me interessa ciò che pensa la mia famiglia, i mie figli, i miei giocatori dai quali ho imparato molto: sia dai più fanosi sia dai meno famosi, ma per me sono tutti campioni. Ho pochi collaboratori, ma fidati e di altissima qualità. Siamo una società boutique».

IL MARADONA DEI PORTIERI - In realtà, il ragazzo di Nocera Inferiore ne ha fatta di strada camminando con le sue gambe. Cita Confucio («Dammi un lavoro che sia per me io non andrò mai un giorno a lavorare»), quando ti spiega quanto gli piaccia il mestiere che fa e soggiunge: «I soldi mi interessano zero. Il denaro è solo la misura del tuo successo. I cattivi procuratori sono il male del calcio ma anche i cattivi dirigenti e i cattivi giornalisti fanno male al calcio. I bravi procuratori fanno bene al calcio». Richiama Platone e la sua Accademia fondata nel 387 a.C. illustrando come funzioni il vivaio ideale: «Un posto dove, prima del calcio, si insegni a vivere, a studiare, a rispettare il prossimo. A ragionare come facevano i discepoli del filosofo greco su quel terreno appena fuori le mura di Atene donato ai suoi concittadini da Academo, eroe di guerra». Nell’Accademia Raiola, il più bravo della classe è Gianluigi Donnarumma, 18 anni. Mino s’illumina: «Gigio è il Maradona dei portieri. Può solo crescere e bisogna lasciarlo crescere in pace. Non uno schiavo e nemmeno un robot. Ci sono undici top club che si interessano a lui». Sono forse questi, Mino? Manchester United, Manchester City, Barcellona, Real Madrid, Atletico Madrid, Bayern Monaco, Juve, Napoli, Liverpool, Paris St. Germain, Everton. Raiola sorride: «Il concetto è chiaro. Quando c’è una questione da risolvere, in Olanda si dice: parliamo dell’elefante bianco in camera. Parliamone. Il contratto di Donnarumma scadrà il 30 giugno 2018. Io non ho mai detto a Fassone e a Mirabelli: o firmiamo adesso o non firmiamo più. Se fossimo voluti andare altrove, l’avremmo già fatto, non trovi? Capisco lo stress milanista e le aspettative dei tifosi: Gigio è già un simbolo del club e, per la nuova proprietà, sarebbe l’ideale chiudere la trattativa del rinnovo oggi. Anzi, ieri. Ma Fassone e Mirabelli si sono insediati poco più di un mese fa. Lasciamoli lavorare in pace. Io mi assumo tutte le responsabilità sulla scelta definitiva che faremo. Mi chiedi: c’è possibilità che Donnarumma firmi ancora per il Milan? La risposta è sì. Mi domandi: c’è possibilità che Donnarumma lasci il Milan? La risposta è sì»

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