Calciomercato Napoli: Ounas, la nuova pepita azzurra

Il Napoli di De Laurentiis sfugge le dinamiche delle spese folli per abbracciare una filosofia che punti sui giovani da far emergere: emblematica la storia di Hamsik
Adam Ounas: 21 anni, ala - Bordeaux© AP
Antonio Giordano
3 min

NAPOLI - Saranno famosi? La domanda che sorse spontanea, preoccupata e un po’ provocatoria, il 16 luglio del 2007, diviene il tormentone d’una estate rovente, persa a interrogarsi sui nuovi fenomeni del calcio italiano: un Carneade dietro l’altro - da Lavezzi ad Hamsik a Gargano - mentre sta per cominciare un’altra Storia. La meglio gioventù è l’Idea alternativa, la filosofia di un Calcio diverso che Aurelio De Laurentiis sceglie d’inseguire per sfuggire alla morsa della banalità, per provarci attraverso percorsi inediti (a certe altitudini): il Napoli 3.0 nasce in quel momento, fors’anche prima, sfugge ai canoni ricorrenti, si costruisce con l’energia «alternativa» che prevede il reclutamento d’enfant prodige da curare direttamente, per farli esplodere poi al San Paolo. Il teatro da consegnare (possibilmente) all’esterno Ounas, Berenguer e Meret [...]

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LO SCATTO. E’ un processo che testimonia l’evoluzione filosofica d’un club capace di resistere all’addio di Higuain, rilanciando sul mercato i novanta milioni incassati e mettendocene un’altra manciata per avere un futuro: Cristiano Giuntoli è innamorato dell’Est, s’è accorto di Arkadiusz Milik in Olanda e quel polacco gigantesco, che è appena sbocciato nell’Ajax e che induce a spendere trentatré milioni di euro. Ma Sarri ha sussurrato un nome, uno sugli altri, ed è quello di Piotr Zielinski («destinato a diventare un fuoriclasse») che intanto viene corteggiato dal Liverpool: ci vuole un mese d’attesa, e poi diciassette milioni di euro all’Udinese, per caricarsi di ulteriore fosforo in un centrocampo nel quale fanno bella mostra di sé anche Diawara e Rog, l’altra faccia energica, muscolare, intellettiva di quest’epoca napoletana: è un terzetto che va poco sopra i sessant’anni, nel quale i cinquanta milioni (circa) servono per testimoniare la fiducia in quei talenti, il ponte che collega un decennio. Son stati famosi, saranno famosi. 

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