Bonucci: «Milan? 7 Coppe dei Campioni non le vinci per caso»

L'ex difensore della Juve: «Dobbiamo riportare questa squadra dove merita»
Bonucci: «Milan? 7 Coppe dei Campioni non le vinci per caso»© LaPresse/Spada
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MILANO - Per diventare uno dei migliori difensori d'Europa ha dovuto cambiare e accettare questo ruolo, perché prima giocava a centrocampo, attratto dai gol e dagli assist del suo idolo da ragazzino, Alessandro Del Piero. Poi, quando era capitano della Viterbese (a 16 anni), la svolta e l'inizio dell'ascesa della sua carriera: un aneddoto che Leonardo Bonucci ha svelato viaggiando in macchina in compagnia di Milan TV. "E' stato bello arrivare ed essere ricevuto con questo entusiasmo da parte dei tifosi, si sente che c'è voglia di invertire la rotta degli ultimi anni, lo merita la storia di questa squadra, di questa maglia - dice l'ex difensore della Juventus -. Quando parli del Milan parli di tradizione, di storia: 7 Coppe dei Campioni non le hai vinte per caso, vuol dire che è un club che ha la mentalità giusta per vincere. Adesso il compito nostro è riportare il Milan dove merita".

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IDOLI - Nel corso dell'intervista, Bonucci fa un passo indietro nel tempo e ricorda che "il mio idolo da ragazzino era Del Piero, mi ha sempre colpito il suo modo di giocare, e ho avuto anche la fortuna di giocarci insieme. A livello di difensori dico Nesta: guardavo tanto Alessandro, un maestro nel difendere e giocare la palla, in modo elegante e puntuale. Un punto di riferimento, sono stato fortunato a incontrarlo e mi emozionai a chiedergli la maglia. Altri idoli nel Milan? Maldini, Baresi, Costacurta, Kakà, Shevchenko, nel Museo è stato emozionante vedere i campioni che hanno indossato questa maglia e i campioni che hanno scritto pagine importanti di questa societa'". Tornando all'attualità, Bonucci dice che il calciatore più forte che ha affrontato è "Cristiano Ronaldo, ha tutto per essere il migliore"

PIRLO - "Il mio compagno piu' forte? Pirlo, con lui - sottolinea il centrale laziale - la palla era messa in banca, un campione umile da cui ho imparato il modo di gestire le partite, gli avversari e le pressioni. Se ho preparato le maglie del Milan per i bambini? Vediamo se riusciamo a fargli cambiare idea...Ma il grande è granata, l'altro è juventino: vediamo...". (in collaborazione con Italpress)


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