Da Ronaldo a Neymar, vent'anni di clausole "autogol"

Il primo a partire con una "via fuga" contrattuale è stato il 'Fenomeno' che lasciò il Barcellona per l'Inter. ora tocca al connazionale che va al Psg: in mezzo tanti casi eclatanti e l'eccezione che conferma la regola
Da Ronaldo a Neymar, vent'anni di clausole "autogol"

ROMA - Tutto cominciò con lo 'scippo' di Ronaldo, ora si è arrivati all’affare Neymar destinato comunque a restare nella storia del calciomercato: in entrambi casi a restare beffato è stato il Barcellona. Benvenuti nel mondo delle clausole rescissorie, strumento nato per tutelare i club davanti al rischio di perdere i giocatori migliori ma negli anni diventato il peggiore degli autogol. Andiamo a ripercorrere i casi più eclatanti.


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RONALDO LUIS NAZARIO DA LIMA
Ronaldo Luís Nazário de Lima Era il 1997, Massimo Moratti si era innamorato di Ronaldo Luís Nazário de Lima meglio conosciuto come il ‘Fenomeno’ e - battuta la concorrenza della Lazio di Sergio Cragnotti grazie al sì del calciatore - non esitò a scucire i 48 miliardi di vecchie lire necessari per liberarlo dalla morsa ‘blaugrana’. A poco servirono le proteste del Barcellona che riteneva la clausola valida solo per la Spagna, la Fifa diede il via libera all'Inter - chiamata poi a pagare un ulteriore indennizzo di 3 miliardi - che riservò al brasiliano un'accoglienza trionfale.


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LUIS FIGO
Convinto di aver imparato la lezione, il Barcellona decise di alzare la posta perché non si ripetesse un altro caso alla Ronaldo, ma tre anni dopo – nel 2000 - si videro soffiare sotto il naso Luis Figo e per di più dagli eterni rivali del Real Madrid. Era l’era dei ‘galacticos’ e il presidente Florentino Perez non badò a spese pur di fare uno sgarbo ai catalani: 10 miliardi di pesetas più il 16% di tasse, per un totale di circa 140 miliardi di lire. La rabbia dei tifosi ‘blaugrana’ si manifestò in modo eclatante due anni dopo, in un ‘Clasico’ del 2002 al ‘Camp Nou’, quando al “traditore” fu lanciata una testa di porco dagli spalti.


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EDINSON CAVANI E GONZALO HIGUAIN
La “moda” spagnola della clausola rescissoria iniziò pian piano a prendere piede anche altrove e per informazioni si può chiedere ad Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli, memore dei 64,5 milioni di euro intascati nel 2013 dal Psg per attivare la clausola di Edinson Cavani, decise di fare altrettanto con Gonzalo Higuain, arrivato dal Real Madrid per sostituire il Matador. Chi avrebbe voluto il Pipita avrebbe dovuto sborsare 90 milioni di euro, cifra che De Laurentiis non avrebbe mai immaginato di intascare. Fino all'estate del 2016 quando la Juve si prese l'argentino senza permesso.


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MIRALEM PJANIC E MARIO GOTZE
Non solo il napoletano Higuain: la scorsa estate la Juventus si prese senza permesso Miralem Pjanic dalla Roma pagando i 38 milioni previsti dalla “via di fuga” presente nel contratto del bosniaco. In questo modo i bianconeri indebolirono due dirette rivali senza sedersi al tavolo per trattare, pratica già adottata in Germania dal Bayern Monaco che nel 2013 non esitò a pagare al Borussia Dortmund i 37 milioni di euro necessari a liberare Mario Gotze.


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JAMIE VARDY L’ECCEZIONE
Certo, l'ultima parola spetta sempre ai calciatori: l’estate scorsa l'Arsenal si presentò dal Leicester con i 38 milioni di euro della clausola di Jamie Vardy ma l'attaccante inglese si oppose al trasferimento per poter giocare la Champions con le Foxes. L'eccezione che conferma la regola.


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NEYMAR JR
Non ha fatto la stessa scelta Neymar, col Barcellona suo malgrado ancora nella parte di “vittima”: i 222 milioni di euro fissati nel contratto del brasiliano sembravano mettere al riparo i catalani da nuovi casi Ronaldo o Figo ma nella ‘Ciudad Condal’ non avevano fatto i conti con le ambizioni e le risorse degli sceicchi del Psg. E se al Real Madrid preferiscono esagerare pur di non incorrere in brutte sorprese (le clausole di Bale e Cristiano Ronaldo ammontano a un miliardo di euro), c’è chi si è già pentito delle scelte fatte, in primis Urbano Cairo che ha “tassato” - ma solo per l’estero - Andrea Belotti 100 milioni: «forse sono pochi...».

 


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ROMA - Tutto cominciò con lo 'scippo' di Ronaldo, ora si è arrivati all’affare Neymar destinato comunque a restare nella storia del calciomercato: in entrambi casi a restare beffato è stato il Barcellona. Benvenuti nel mondo delle clausole rescissorie, strumento nato per tutelare i club davanti al rischio di perdere i giocatori migliori ma negli anni diventato il peggiore degli autogol. Andiamo a ripercorrere i casi più eclatanti.


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