Calciomercato, caso Keita: le verità dell'agente Calenda

Il procuratore del giocatore dice la sua attraverso il proprio profilo Twitter
Il Milan quest'estate si è iscritto alla corsa per Keita ma alla fine a spuntarla è stato il Monaco con un assegno da 30 milioni© ANSA
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ROMA - Alla fine del calciomercato e del caso Keita, che per tutta l'estate ci ha tenuto con il fiato sospeso, arriva la verità di Roberto Calenda. Tramite il proprio profilo Twitter, il procuratore del calciatore, finito al Monaco per 30 milioni, ha esternato il proprio punto di vista sulla vicenda relativa.

Calenda ha voluto raccogliere tutte quelle che a suo avviso sarebbero state le "menzogne " relative al suo assistito. Eccole: "Terminato il calciomercato, ecco le 5 menzogne colossali lette o ascoltate in questi mesi", scrive Calenda, che poi segnala così la prima:

"1) Keita ha già l’accordo con la Juventus e rifiuta tutte le altre destinazioni. Verità: Keita per motivi professionali non accetta proposte dall’Italia e sceglie il Monaco“.

Calenda prosegue:

"2) Calenda vuole portare via Keita a parametro zero per prendere una commissione più alta. Verità: noi siamo per la correttezza e la professionalità, abbiamo deciso di non usare l'art. 17, di non andare a scadenza e di riconoscere il lavoro di tutti con una soluzione ideale sotto ogni punto di vista".

Questo, poi, il terzo punto:

"3) Lotito vuole fare causa per estorsione. Verità: dopo 2 anni di lavoro, noi abbiamo portato a Lotito una delle più grandi plusvalenze della storia della S.S. Lazio".

Ecco il quarto punto:

"4) Keita escluso dalla Supercoppa perché non è sereno nell'affrontare la Juve sua futura squadra. Verità: Keita era serenissimo e infatti non è andato alla Juve. #InventateDiMeno".

Il quinto e ultimo punto è ben riassunto dal tweet con tanto di foto postato da Calenda,

Il passaggio di Keita al Monaco


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