Keita: «Volevo lasciare la Lazio da un anno. Non mi pento di niente»

L'attaccante senegale, ora in Ligue 1 con la maglia del Monaco, è tornato a parlare dopo l'addio al club biancoceleste: «Ci sono davvero buoni giocatori, non riesco a capire perché dicono che sia un campionato di livello medio»
Keita: «Volevo lasciare la Lazio da un anno. Non mi pento di niente»© EPA
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ROMA - È stato al centro del mercato per molto tempo. Lo stava per prendere il Milan, lo voleva la Juventus ma alla fine Keita Balde ha scelto il Monaco. L'attaccante senegalese, arrivato nel Principato di Monaco dalla Lazio per 30 milioni di euro, ha già collezionato cinque presenze con i monegaschi realizzando anche due gol e ad oggi può ritenersi soddisfatto: «Non mi pento di nessuna scelta che ho fatto. Ho avuto la possibilità di giocare a 18 anni nella prima squadra della Lazio - prosegue Keita ai microfoni del quotidiano francese L'Equipe - ed oggi sono in un grande club. Se fossi rimasto al Barcellona ora non sarei qui. In quel periodo avevo diverse offerte dalla Spagna, ma volevo cambiare in maniera radicale. E la Lazio mi ha presentato l’offerta migliore». Ma non è stato facile ambientarsi a Roma: «All’inizio dormivo nel centro sportivo. Il primo anno è stato difficile passarlo lontano da casa. Ma in quei momenti pensi ai tuoi obiettivi, al fatto che il calcio è fatto di sacrifici. L’esordio in prima squadra? Ogni giorno mi svegliavo e lavoravo per questo».

ADDIO LAZIO - E alla fine ci tiene a spiegare l'addio alla Capitale: «E’ avvenuto in un momento difficile. Era già da un anno che volevo lasciare la Lazio, cambiare strada, vedere un nuovo calcio, altre persone. La Ligue 1 l’ho seguita lo scorso anno, avevo visto il Monaco fare un grande campionato e giocare bene in Champions. Prima di firmare con il Monaco ho parlato con Benjamin Mendy. Siamo amici, ci siamo telefonati diverse volte e lui mi ha parlato molto bene del Monaco. Per questo, poi, non ho esitato. Qui il calcio è fisico e veloce. Ci sono davvero buoni giocatori, infatti non riesco a capire perché dicono che sia un campionato di livello medio».


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