Paredes: «Vorrei tornare a Roma. Via perché non avevo spazio» 

L'argentino, passato in estate allo Zenit: «Nella Capitale ho vissuto tre anni fantastici, Mi piacerebbe davvero tornare un giorno. Sono andato via perché il nuovo allenatore non mi avrebbe dato la continuità e la fiducia di Spalletti»
Paredes: «Vorrei tornare a Roma. Via perché non avevo spazio» © Getty Images
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ROMA - «Mi piacerebbe un giorno tornare a Roma». Leandro Paredes, passato in estate allo Zenit San Pietroburgo torna a parlare del suo ex club mostrando tanta riconoscenza e aprendo ad un possibile ritorno. «Ho vissuto tre anni fantastici - dice il centrocampista argentino in una lunga intervista a l'Ultimo Uomo -. La gente, la città, tutto. Mi piacerebbe davvero, un giorno, tornare». Ma durante il servizio non può mancare una domanda riguardo l'ex capitano della Roma, Francesco Totti, che ha giocato la sua ultima stagione proprio con il centrocampista. «È stato uno dei più forti a giocare di prima: vedevo lui - continua Paredes - e pensavo fosse davvero uno dei più forti in assoluto. Non c’è un perché preciso: le ragioni sono tutte nella carriera che ha avuto, nella sua traiettoria. Lo capisci solo guardandola tutta insieme perché è così mitico. E poi fuori dal campo è una persona straordinaria, che ti aiuta sotto ogni punto di vista. Gli auguro davvero il meglio per la sua nuova carriera da dirigente».

VIA PER DI FRANCESCO - Parole dolci anche per Sabatini che lo ha portato nella Capitale e per l'allenatore, allora Spalletti: «Sabatini è uno che rispetto tantissimo perché è un grande professionista e non mi dispiacerebbe tornare a lavorare con lui, un giorno. Con Spalletti mi sono sempre trovato benissimo però poi ha firmato per l’Inter, e ho capito che anche io sarei dovuto andare via perché il nuovo allenatore non mi avrebbe dato la continuità e la fiducia di Spalletti. Troppa concorrenza a centrocampo? Il problema è che eravamo in tre, e quei due che stavano al mio fianco, De Rossi e Strootman, stavano giocando benissimo. Era dura togliere uno di loro».


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