Reina-Milan: il Napoli non ha gradito, ma la fiducia è intatta

Il club avrebbe preferito altre tempistiche, ma Pepe difenderà la porta sino alla fine
Reina-Milan: il Napoli non ha gradito, ma la fiducia è intatta© Bongarts/Getty Images
Antonio Giordano
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NAPOLI - È il calcio moderno, quello del Terzo Millennio: è tutto lecito, assolutamente in punta di diritto, però un piccolo (?) e comprensibile principio d’orticaria può anche provocarlo al Napoli, d’aver percezione che Pepe Reina sia andato a sottoporsi alle inevitabili «visite mediche» che lo abiliti poi per il Milan. E’ così che va il football, piaccia o no, e può capitare a trentatré giorni dalla sfida di san Siro, quella che rappresenterà il passaggio di testimone da un universo all’altro, che Pepe Reina possa andarsene per cliniche (rigorosamente segrete) a mostrare i muscoli e la propria fisicità, il passepartout per dare poi un senso al contratto che verrà: stavolta, il diavolo ci ha voluto mettere la coda, (in)tempestivamente, anticipando ciò ch’è scolpito nel futuro. Il Napoli ha preso atto, ha letto la comunicazione, e non dovendo dare alcun assenso (essendo lo spagnolo in scadenza di contratto il prossimo trenta giugno), ha semplicemente serrato le labbra in una smorfia ch’è di chiunque, nello Stato Maggiore: d’altro canto, lo dicono le leggi del calcio che si possa fare...

FIDUCIA - Però non cambierà assolutamente niente, perché l’evoluzione della specie porta oltre e pure nel calcio, mondo in cui la dietrologia alligna dall’eternità, hanno deciso che sia giusto e persino legale promettersi amore (o comunque prestazioni) pur dovendo giocarsi contro. Il 15 aprile c’è Milan-Napoli e Pepe Reina si porterà appresso, su quelle spalle enormi, lo stesso carico di fiducia che lo ha accompagnato in questo suo quadriennio partenopeo: perché mai temere che si distragga, che magari la sfida possa inquietarlo?

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