Pagina 2 | Roma, Santon divide ma pochi hanno vinto quanto lui

ROMA - Sarà per il dolore causato dalla partenza dell’idolo Nainggolan o forse per il sarcasmo con cui lo hanno salutato i tifosi dell’Inter, ma l’arrivo di Davide Santon (inserito con il baby Zaniolo nell’operaziopne che ha portato il ‘Ninja’ da Spalletti in nerazzurro) ha diviso il popolo romanista che non gli ha a sua volta risparmiato frecciatine e ironie e sui social. Eppure parliamo di un calciatore che a 27 anni può esibire in bacheca un numero considerevoli di trofei, che ne faranno l’elemento più “vincente” della rosa di Eusebio Di Francesco. Questa mattina Santon ha svolto le visite mediche a Villa Stuart, insieme con Zaniolo, e presto firmerà il contratto con il club giallorosso.

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PREDESTINATO
Terzino di spinta in grado di giocare su entrambe le fasce, Santon è cresciuto nel Ravenna e ha poi iniziato a vincere già nel settore giovanile nerazzurro conquistando uno scudetto Allievi e poi vincendo il Torneo di Viareggio nel 2008. Le sue doti non sfuggono così a Mourinho che lo fa così esordire tra i professionisti appena 18enne il 21 gennaio 2009 – ironia della sorte – proprio contro la Roma in un match vinto 2-1 e valido per i quarti di Coppa Italia. Lo ‘Special One’ resta stregato dal “bambino” e quattro giorni fa lo getta nella mischia anche in Serie A contro la Sampdoria battuta 1-0 e poi il 24 febbraio contro il Manchester United nell’andata degli ottavi di Champions League.

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I TROFEI
La sua sembra la storia di un predestinato e nelle prime due stagioni con l’Inter, oltre che guadagnarsi la maglia dell’Italia (8 le presenze totali fin qui collezionate), vince 2 scudetti ma anche una Coppa Italia e 2 Supercoppe italiane ma soprattutto una Champions League e una Coppa del Mondo per il club (con Rafa Benitez in panchina). Una bacheca che pochi possono vantare nell’attuale Roma, dove c’è De Rossi che ha vinto il Mondiale del 2006 con l’Italia ma in giallorosso ha dovuto accontentarsi di 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane. Nessuna Champions League nemmeno per l’esperto Aleksandar Kolarov, che in Italia ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa italiana con la Lazio prima di trasferirsi al Manchester City dove ha conquistato due volte la Premier League, una FA Cup, due volte la Coppa di Lega e una Community Shield. Stesso bottino nel City - ma con una Coppa di Lega in meno per Edin Dzeko, che però ha trionfato anche una volta in Bundesliga con la maglia del Wolfsburg. Qualche trofeo in più in bacheca per il nuovo fantasista giallorosso Javier Pastore (5 campionati francesi e altrettante Supercoppe e Coppe di Lega da agiungere a 4 Coppe di Francia) ma nessun trionfo internazionale e niente paragonabile al ‘Triplete’ conquistato da Santon con l’Inter nel 2010.

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VOGLIA DI RIVALSA
Certo, dopo un inizio da predestinato Santon non ha poi mantenuto le promesse di chi lo vedeva come uno dei migliori giovani italiani e del mondo, complice l’arrivo di Benitez che lo spinse al Cesena nell’ambito dell’operazione che portò Nagatomo in nerazzurro, ma il successivo passaggio in Premier League con il Newcastle gli ha permesso di confrontarsi anche con un altro tipo di calcio e di maturare anche fuori dal campo. Ecco così che l’ormai ex “bambino” di Mourinho è diventato un uomo e spera di riconquistare con la Roma anche un posto in Nazionale, dove c’è ora in panchina quel Roberto Mancini che lo aveva rivoluto all’Inter nel febbraio 2015. Un ritorno caratterizzato da alti e bassi, tanto che nel 2016 viene messo sul mercato ma per tre volte non supera le visite con Napoli, Sunderland e West Ham. Le ha superate invece questa volta con la Roma e a 27 anni vuole tornare ad essere protagonista, aumentando se possibile il numero dei trofei nella bacheca sua e in quella di Trigoria.


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PREDESTINATO
Terzino di spinta in grado di giocare su entrambe le fasce, Santon è cresciuto nel Ravenna e ha poi iniziato a vincere già nel settore giovanile nerazzurro conquistando uno scudetto Allievi e poi vincendo il Torneo di Viareggio nel 2008. Le sue doti non sfuggono così a Mourinho che lo fa così esordire tra i professionisti appena 18enne il 21 gennaio 2009 – ironia della sorte – proprio contro la Roma in un match vinto 2-1 e valido per i quarti di Coppa Italia. Lo ‘Special One’ resta stregato dal “bambino” e quattro giorni fa lo getta nella mischia anche in Serie A contro la Sampdoria battuta 1-0 e poi il 24 febbraio contro il Manchester United nell’andata degli ottavi di Champions League.

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