Nuovo Milan, dentro Leonardo

Sabato 21 luglio l’assemblea della svolta. Presidente Scaroni, il brasiliano supera Maldini. Caso Fassone (in rotta con Mirabelli): Elliott vuole rimuoverlo, ma lui si sarebbe auto-rinnovato il contratto
3 min

MILANO - Sono cominciati ieri i 9 giorni destinati a dare un volto e una fisionomia al nuovo Milan, quello targato Elliott. Al termine del percorso, che si concluderà sabato 21 luglio con un’Assemblea degli azionisti, il Diavolo avrà un nuovo presidente, e ormai tutti gli indizi portano a Paolo Scaroni (sarà il 27° della storia rossonera); avrà un nuovo Consiglio di Amministrazione, mentre quello attuale è di fatto congelato; ed eventualmente avrà anche un amministratore delegato, visto che Marco Fassone pur restando, potrebbe essere “retrocesso” a direttore generale, e in ogni caso è destinato a perdere una serie di deleghe. Eventualità emersa, peraltro, dall’incontro, ad alta tensione (secondo il racconto di alcuni beninformati), con i rappresentanti del fondo americano, avvenuto mercoledì scorso a Londra. E, per concludere, ci potrebbe anche essere il ritorno in società di Leonardo, stando ai rumors sempre più intensi.


TAPPE - Il CdA, convocato in fretta e furia dopo che Elliott ha assunto il controllo del club, non si è potuto tenere per mancanza del quorum, visto che Yonghong Li e gli altri membri cinesi non hanno partecipato nemmeno in conference call. La loro assenza, comunque, era prevista. E così è stato il presidente del collegio sindacale, Franco Carlo Papa, a convocare l'Assemblea dei soci per sabato 21 alle 9. All’ordine del giorno solo due punti: 1) revoca dei consiglieri attuali; 2) rinnovo del CdA. Il nuovo board si riunirà immediatamente dopo per arrivare all’elezione del presidente, ovvero Scaroni, già membro del Consiglio rossonero, proprio in quota Elliott. Scaroni è già stato presidente di un club, il Vicenza, nel biennio 1997-99, per poi diventare ad di Enel (nominato dal governo Berlusconi) ed Eni, ed è l’attuale vicepresidente di Rothschild, ovvero l’advisor di Mr Li nella scalata al Milan. Nel frattempo, fioccano sempre più indiscrezioni sulle new-entry del board rossonero. Difficilmente ci sarà il figlio di Paul Singer, Gordon. Mentre al nome di Giorgio Furlani, portfolio manager di Elliott, si sono aggiunti quelli di Franck Tull, come il collega già coinvolto nella “pratica” Milan, ma anche di Rocco Sabelli (ex-Alitalia) e di Massimo Ferrari (general manager di Salini), entrambi “piazzati” dal Elliott pure nel CdA di Tim.

Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA