Ancelotti: «Io aziendalista? Napoli non è Real Madrid o Bayern»

L'allenatore a tutto campo con i tifosi: «Questa squadra può essere competitiva ad alti livelli. Spero di essere apprezzato subito»
Ancelotti: «Io aziendalista? Napoli non è Real Madrid o Bayern»© FOTO MOSCA
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FOLGARIDA - Carlo Ancelotti a tutto campo con i tifosi del Napoli. Il tecnico del Napoli ha incontrato i sostenitori azzurri insieme con il presidente De Laurentiis e Lorenzo Insigne nel teatro di Folgarida.

IL DEBUTTO - A chi gli ha chiesto dell’impatto con la nuova squadra Ancelotti ha risposto: «Sarri ha chiesto tempo per essere apprezzato? Io spero di essere apprezzato da subito, so bene quelle che sono le aspettative di questo ambiente, questa società ha un progetto interessante, innovativo, negli ultimi dieci anni è stata sempre in crescita così come la squadra. In questi giorno ho avuto modo di vedere che i giocatori hanno elevate conoscenze tecnico-tattiche. E poi c’è un ambiente di tifosi ricco di passione: per tutte queste cose ho accettato volentieri questa bella esperienza, sono convinto che lo sarà per tutti».

LA ROSA - Sul valore della rosa Ancelotti si è detto sereno: «Vengo definito aziendalista perché considero questa squadra competitiva ad alti livelli? Non lo dico io, questa squadra l’anno scorso ha fatto 91 punti in campionato. Certo poteva far meglio in Champions e in Europa League, ma in Serie A ha fatto il massimo. Conosco i fatturati dei club, non sono al Real Madrid o al Bayern e perciò so bene quali sono le possibilità del club. Sono aziendalista perché per un allenatore è fondamentale avere il supporto della società. Parlare di altri calciatori significherebbe che non mi piacciono quelli che ho, ma io devo poterli guardare in faccia ogni giorno. Resto concentrato su di loro, il gruppo è sano e composto da calciatori bravi».

IL CENTROCAMPO - Ancelotti si è soffermato anche sui centrocampisti: «La qualità alta con Hamsik, Zielinski e Fabian Ruiz, poi ne abbiamo altri aggressivi come Rog, Allan e Diawara. Il nostro centrocampo è molto completo e mi dà la possibilità di ruotare molto tenendo sempre un buon livello».

LO SCUDETTO - Ad Ancelotti hanno chiesto un parere sul ko di Firenze che è costato lo scudetto al Napoli nella scorsa stagione, il tecnico ha spiegato: «Sarri ha detto che l’anno scorso Il Napoli ha perso la partita decisiva in albergo? A livello psicologico la partita della sera prima ha sicuramente inciso, poi c’è l’imprevedibilità del calcio. Per esperienza posso dire che capita anche di perdere finali di Champions League anche quando vinci 3-0, ci sono delle cose impossibili da spiegare, non c’è razionalità in alcuni eventi come successo al Napoli con la Fiorentina».

IL BAMBINO - Curioso siparietto con un bambino che fa notare al tecnico di aver visto in allenamento una difesa mista sui calci piazzati: «Sì la stiamo provando, penso sia una buona soluzione».

LA SCELTA - Ancelotti poi è tornato sulla sua scelta: «La decisione è stata veloce, ho incontrato Chiavelli e il presidente. Loro cercavano un allenatore e io una squadra, c’è voluto poco per trovare un accordo».


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