Il Milan chiama Conte

Il cambio di proprietà può portare una novità clamorosa. Contatto nella notte di lunedì: l’ex ct ha dato la disponibilità, ma ha chiesto tempo per liberarsi dal Chelsea
Alfredo Pedullà
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Un contatto nella notte tra lunedì e martedì. “Scusi Antonio Conte, lei sarebbe felice di allenare il Milan da subito?”. Chiediamo perdono per le virgolette, anche perché manca il nome del mittente. Il destinatario lui, soltanto lui, l’allenatore in piena rotta di collisione con il Chelsea dopo il traumatico esonero in nome di Sarri. La risposta di Conte è stata di piena e assoluta disponibilità. Con un “però” grande quanto un grattacielo. Qui non inseriamo le virgolette, ma il senso del discorso è stato questo: ho bisogno di tempo per liberarmi dal Chelsea. Quanto tempo? Un po’ di settimane, ma vedremo cosa fare e come smarcarmi. Non sappiamo dire quando e come, ma la svolta Milan è scritta. Cerchiamo di ricostruire.


Rino Gattuso è stato l’intuizione di Mirabelli sulla panchina del Milan. Lo avevano chiamato a sorpresa per la Primavera, hanno capito che Montella sarebbe stato un flop, lo hanno coinvolto a novembre dandogli la panchina dei “grandi”. E’ stato un successo di risultati, di partecipazione, senso di appartenenza e h24 alla causa rossonera. Ma la svolta di ieri con l’addio annunciato a Mirabelli sembra (è) l’anticamera di una sentenza ormai scritta: i rapporti tra Gattuso e Leonardo mai sono esistiti, malgrado i sorrisi di facciata, e poi le leggi di mercato dicono una sola cosa. Questa: quando cambia il management, novanta su cento il nuovo responsabile di mercato non conferma l’allenatore “figlio” della gestione precedente. Anche se si chiama Rino Gattuso, anche se è il Milan in persona, anche se la gente lo ama e per lui si butterebbe nel fuoco. Oggi Ringhio è negli States, ha parlato come se nulla fosse accaduto, ha sentenziato su Bonucci e ha ringraziato Mirabelli. Ma sa già, e lo sa bene, che il Milan sta pensando a Conte. E sa che basterebbe un fuori pista per dare adito alla proprietà di procedere alla svolta. Una cosa è sicura: Gattuso andrà avanti con orgoglio per la sua strada, salvo clamorose sorprese non toglierà il disturbo soltanto perché predestinato a lasciare la panchina. Se vorranno, quando vorranno, gli daranno il benservito. Il Milan - sia chiaro - resterà nel suo cuore, ben oltre un contratto che scadrà nel 2020.

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