Nzonzi-Roma è un poker: rilancio da vedere

Il centrocampista chiede 3,5 milioni dopo l’intesa già trovata a 2,5. Pallotta e Monchi ora sono prudenti. Per l’esterno la priorità è Suso (da prendere in contanti), in alternativa c’è Quincy Promes
Nzonzi-Roma è un poker: rilancio da vedere© EPA
Roberto Maida
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DALLAS - Pallotta ha fatto showdown in Texas, la patria del popolare poker americano. Le carte della Roma per arrivare a Steven Nzonzi sono buone, sia sotto il profilo tecnico che economico. Ma ora tocca al giocatore calare le proprie, evidentemente “truccate” da altre fiches arrivate al suo entourage.

ATTESA - Monchi e Baldissoni avevano trovato una bozza d’accordo con Nzonzi, sapendo che poi convincere il Siviglia non sarebbe stato un grande problema: 2,5 milioni netti più i bonus a lui, 25 tutti insieme al club. Solo che la trattativa, tenuta in standby per qualche giorno causa incertezza sulla partenza di Gonalons, ha subìto una frenata per il rilancio improvviso di Nzonzi. Che ora vuole 3,5 milioni a stagione moltiplicati per quattro anni di contratto. Per questo Pallotta, svelando la passione «bestiale», parlava di investimento utile purché sostenibile: a quei livelli, al di là di cosa sceglierà Gonalons, la Roma non arriverà. E la cautela mediatica dei dirigenti è comprensibile dopo la bruciatura provocata dal caso Malcom: Monchi non intende restarci male un’altra volta. «L’ho visto stanchissimo - ha confidato Di Francesco - perché non dorme, in tutti i sensi. Sul mercato ci stiamo guardando attorno a 360 gradi ma non abbiamo fretta, perché la squadra per buona parte già c’è. Bisogna anche mantenere numeri giusti nella rosa: lavorare con 30 giocatori non mi va, non permetterei a tutti di avere le stesse possibilità».

IMPORT/EXPORT - Quello evidenziato da Di Francesco non è un aspetto marginale: la Roma è in America con 26 titolari o quasi. Ha tre portieri e poi due giocatori per ruolo ai quali vanno aggiunti tre jolly preziosi, Santon e i due giovani Coric e Bianda. Siccome Pallotta la settimana scorsa aveva parlato di «due acquisti», riferiti al centrocampo e all’attacco, Monchi deve anche vendere. E per ora non ci è riuscito. El Shaarawy ha chiarito che non vuole andarsene, Juan Jesus idem. Con Perotti esiste qualche possibilità ma diverse pretendenti, di fronte ai 2,7 milioni netti di ingaggio e ai 30 anni di età, si sono tirate indietro. Rimane il Milan come opzione last minute. Ma slegata dalla trattativa Suso, sulla quale si è mosso il procuratore Lucci. Suso può essere acquistato soltanto per denaro. La richiesta iniziale è di 40 milioni ma si può scendere a 32-35. Il problema in questo caso sarebbe il cash immediato da sborsare: gli acquisti in Italia necessitano di una fidejussione da presentare in Lega che copra buona parte dell’investimento.

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