Fiorentina e Chiesa, patto per l'Europa

Lo vogliono tutti, Juve in testa, ma Firenze lo blinda. Ha schiantato Torino e Chievo adesso sfida la Roma per trascinare la squadra viola alla semifinale di Coppa Italia
Fiorentina e Chiesa, patto per l'Europa© LAPRESSE
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FIRENZE - È l’uomo che ha affrontato la Coppa di petto, che si è preso il peso della qualificazione per i quarti, contro i granata a Torino, e ha trasportato oltre la sua Fiorentina. Segnando una doppietta fantastica (la prima in carriera), superando le difficoltà che erano evidenti, i rischi che stavano sul terreno. Doppio acuto, da leader assoluto e ha portato la sua squadra verso la super-sfida del Franchi contro la Roma. E c’è da scommetterci che pure contro i giallorossi di Di Francesco ci sarà, a combattere nella speranza di arrivare oltre, verso il sogno di una finale di Coppa. È anche l’uomo che ha affrontato il Chievo a Verona, nel match incredibile, dove tutto si è fatto improvvisamente complicato. Prima il vantaggio con Muriel, poi il gol di Benassi su assist di Simone, ma poi la battaglia feroce, fino al dieci contro undici. Inferiorità numerica, tensione, colpi duri e la vittoria che stava sfuggendo. Fino a quando, ancora lui, si è alzato in piedi e ha iniziato a scattare a ripetizione, a correre, contro tutto e contro tutti. Fino, ancora una volta, a segnare una nuova doppietta. Fino ad alzare al cielo le dita a comporre il numero tredici, quello che portava sulle spalle fino a quando la morte se l’è portato via Davide Astori. E sarà ancora lui, scommetteteci lo stipendio, che da ora in poi riempirà i taccuini degli uomini di mercato, i sogni di presidenti che puntano a vincere e che non lesinano euro sul mercato per portarsi via appunto lui, Federico Chiesa. Già, perché da settimane il figlio di Enrico si è preso per intero il peso della Fiorentina. Sollecitato in Nazionale da Roberto Mancini che gli ha chiesto gol, più gol. Sollecitato da Stefano Pioli che gli ha chiesto di assumersi per intero, ma senza dargli troppo peso, il ruolo di leader assoluto della Fiorentina, attaccando e pure lui spronandolo a segnare, di più, sempre di più, Federico non ha fatto una piega e ha portato candidatura azzurra e ruolo di spicco in viola al centro della propria vita.

 


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