Rivoluzione Inter, da Spalletti a Icardi: la strategia di Zhang

La squadra non sarà stravolta ma rinforzata con qualità e “garra”. Il presidente arriverà nella settimana del derby anche per risolvere una serie di questioni, ma ora si aspetta un finale di stagione degno di una grande
Rivoluzione Inter, da Spalletti a Icardi: la strategia di Zhang

MILANO - Comunque vada a finire questa stagione, l’Inter 2019-20 sarà diversa dall’attuale. La rosa non sarà stravolta e non ci saranno epurazioni di massa, ma la squadra cambierà comunque volto. La scelta dei giocatori dipenderà dal budget (con la Champions le risorse saranno maggiori) e dalla coppa europea per la quale sarà conquistata la qualificazione (Champions o Europa League cambia molto nel gradimento dei calciatori), ma è chiaro che al gruppo attuale servano massicce iniezioni di qualità e di dna vincente per sperare di accorciare il gap con la Juventus. Steven Zhang in questi giorni è in Cina per impegni legati a Suning: tornerà nella settimana del derby, ma chi se lo immagina distaccato dalla sua “creatura” sbaglia perché, nonostante la differenza di fuso, è in costante contatto con gli ad Marotta e Antonello e con gli altri dirigenti tramite mail e WeChat. Ha visto e commentato con loro il ko di Cagliari: era amareggiato per la sconfitta e ora si aspetta sia una reazione sia un finale di stagione importante con la qualificazione alla Champions (il quarto posto solitario resta e questa è già una buona notizia...). Poi, affidandosi all’esperienza di Marotta, Ausilio e del resto della dirigenza, pianificherà la campagna di rafforzamento.


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SQUADRA INCOMPIUTA - L’Inter attuale è considerata una squadra incompiuta, ma non da buttare. In questi giocatori c’è fiducia, ma anche la consapevolezza che manchino “garra”, qualità, abitudine a vincere e leadership. Per questo può capitare una grande prestazione contro una big e una prova deludente contro formazioni impegnate nella zona retrocessione (vedi ko contro Cagliari e Bologna). In una situazione del genere è chiaro che dovranno esserci degli innesti importanti, gente di spessore e personalità che dia qualcosa in campo e nello spogliatoio, soprattutto nei momenti difficili che anche la proprietà ha capito ad Appiano durano sempre troppo a lungo.


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ACQUISTI TOP E… DARMIAN - Godin è un colpo che va nella direzione del rinnovamento che Marotta ha in mente. Zhang gli ha lasciato carta bianca e l’esperienza dell’ex ad della Juventus, che proprio lui ha fortemente voluto, la considera una garanzia. In più la prossima estate sarà possibile investire perché il settlement agreement, che tanto ha reso complicato il lavoro di Ausilio e Gardini in passato, sarà terminato. Bisognerà rinforzare soprattutto il centrocampo con l’arrivo di un top player (Modric, Kroos, Rakitic e Ndombele i favoriti) e di un elemento di prospettiva (Barella piace ma bisogna trovare le giuste contropartite per avvicinarsi alla valutazione elevata di Giulini). E poi servirà un altro centravanti perché Icardi, a meno di clamorose sorprese, partirà. Ieri Lukaku ha confermato con una doppietta perché in corso Vittorio Emanuele piace tanto. Occhio però anche a Dzeko, Werner, Zapata e altri affari last minute. E poi ci sono le fasce in difesa: se Cedric non sarà riscattato (difficile), tornerà d’attualità il nome di Darmian che, nonostante il contratto fino al 2020, lo United potrebbe mollare. L’Inter offrirà 7-8 milioni, mentre il Manchester ne chiede 12. Ci sono già stati contatti a gennaio e l’affare non va escluso.

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CASO ALLENATORE - La rivoluzione comprenderà anche il cambio in panchina. A meno che Spalletti non orchestri un finale di stagione super, una sua permanenza è assai complicata. Conte, entrato nel mirino pure della Juve, è la prima scelta. Marotta stima Allegri, ma al momento Max non è considerato una pista percorribile. Eventualmente se ne riparlerà se romperà con la Juve e se non vorrà prendersi un anno sabbatico o vivere un’esperienza all’estero. Scartata la soluzione Mourinho; inarrivabile Simeone, altro profilo molto gradito.


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MILANO - Comunque vada a finire questa stagione, l’Inter 2019-20 sarà diversa dall’attuale. La rosa non sarà stravolta e non ci saranno epurazioni di massa, ma la squadra cambierà comunque volto. La scelta dei giocatori dipenderà dal budget (con la Champions le risorse saranno maggiori) e dalla coppa europea per la quale sarà conquistata la qualificazione (Champions o Europa League cambia molto nel gradimento dei calciatori), ma è chiaro che al gruppo attuale servano massicce iniezioni di qualità e di dna vincente per sperare di accorciare il gap con la Juventus. Steven Zhang in questi giorni è in Cina per impegni legati a Suning: tornerà nella settimana del derby, ma chi se lo immagina distaccato dalla sua “creatura” sbaglia perché, nonostante la differenza di fuso, è in costante contatto con gli ad Marotta e Antonello e con gli altri dirigenti tramite mail e WeChat. Ha visto e commentato con loro il ko di Cagliari: era amareggiato per la sconfitta e ora si aspetta sia una reazione sia un finale di stagione importante con la qualificazione alla Champions (il quarto posto solitario resta e questa è già una buona notizia...). Poi, affidandosi all’esperienza di Marotta, Ausilio e del resto della dirigenza, pianificherà la campagna di rafforzamento.


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