Juve, dopo lo scudetto c'è il calciomercato: tutti gli obiettivi

Per il centrale dell’Ajax è sfida con il Barça. Zaniolo sulla lista. E per Chiesa pressing sul papà
Juve, dopo lo scudetto c'è il calciomercato: tutti gli obiettivi
Alfredo Pedullà
6 min

Otto (consecutivi) sul petto, il mercato della Juve è acceso da un pezzo. Ma la delusione Champions è forte, fortissima, le riflessioni dovranno essere molto più profonde. Ramsey nel taschino da una vita, ma anche la necessità di monitorare ovunque, un classico di casa Paratici. Romero agganciato fin da quando la Juve aveva completato l’inseguimento al gallese dell’Arsenal, presto si tratterà di decidere se lasciarlo per un’altra stagione al Genoa (possibile), oppure se portarlo immediatamente a Torino (da non escludere).

UN ALTRO CENTRALE - La difesa ha bisogno di un altro specialista, il guerriero Chiellini ne ha ancora di benzina, ma non può essere eterno. Gli incroci con il Barcellona per De Ligt sono al rimbalzo di linea con aggiornamenti continui del borsino e con i catalani che si fanno forti del rapporto privilegiato con l’Ajax per il recente aff are De Jong. Malgrado l’indiscutibile fascino della Signora, il Barcellona ha un appeal di almeno mezza incollatura superiore. La Juve (che apprezza Ruben Dias del Benfica, pur non ritenendolo all’altezza di De Ligt) dalla scorsa estate ha messo in lista Manolas che piace da sempre e che ha una clausola (valida per l’Italia) da 36 milioni, quasi un invito a procedere. Umtiti ha spessore, ma se lo prendessi dal Barcellona che magari decide di scaricarlo perché sicuro di annunciare De Ligt tuo grande pallino...

TUTTO SUL CALCIOMERCATO

PJANIC E I SOGNI - Mille volte Allegri ha ripetuto che Pjanic è pedina fondamentale per i suoi meccanismi. Giustissimo. La Juve gli ha già arricchito il conto in banca con un gran prolungamento, potrebbe essercene un altro per respingere il Real e i tentacoli di Zidane. Capitolo Pogba: la Juve ci ha pensato soprattutto quando Mourinho era in sella allo United; ora lo scenario è cambiato e il Polpo sta benone a casa sua, fino a prova contraria che al momento non c’è. Piace molto Kroos, non poco Rakitic, entrambi guardacaso nell’ipotetica lista dell’Inter, tenendo conto che dovresti comunque strapparli a due potenze mondiali. Per Tonali giri d’orizzonte non approfonditi (la Roma ha fatto di più), Zaniolo appartiene al famoso “pizzino” di Paratici, ma non per 60 milioni. E comunque la Roma ha le carte in mano, soprattutto se verrà mantenuta (la strada è quella) la promessa del rinnovo fino al 2024. Ndombele? Un fenomeno, piace ai più ricchi, la Juve stravede ma la gioielleria del Lione è costosissima.

«JUVE PRONTA A PAGARE LA CLAUSOLA PER JOAO FELIX»

PRESSING PER CHIESA - I movimenti offensivi dipenderanno dalla soluzione di due quesiti. Il primo: sarà sacrificato Dybala in presenza di un’offerta convincente? Meditazioni e valutazioni senza fretta. Lo scambio con Icardi è oggi difficile, pur essendo quello di Mauro un profilo apprezzato dall’Inter, proprio perché il diretto interessato fin qui non ha alcuna intenzione di schiodarsi da Torino. Se non fosse Paulo, il sacrificato potrebbe essere Douglas Costa, reduce da una stagione complicata. Joao Felix del Benfica è un diamante, per molti il nuovo CR7, ma ha una clausola instabile e gli sconti non sarebbero saldi. A proposito di CR7: le sue inevitabili paturnie devono essere respinte con un programma sempre più ambizioso. La Juve sta lavorando sottotraccia da almeno un mese su Federico Chiesa, in particolare sul papà Enrico. La strategia è quella di avere la leadership interna (c’è fiducia) per scavalcare l’Inter, pur sapendo che poi ci sarebbe da ragionare sul cartellino che per la Fiorentina è vicino ai 100 (milioni), per la Juve non superiore a 70 (cash più contropartita tecnica). La famosa tripla cifra proveniente dall’estero farebbe saltare il castello, ma la Juve è convinta che incassare il sì del ragazzo sarà fondamentale. Siamo appena ad aprile, non è colpa nostra se scriviamo queste cose a mercato lontano. Meglio: non è colpa nostra se la Juve vince lo scudetto quando di solito parte la volata per cucirselo sul petto. Storia di un predominio bestiale. Simili discorsi partono ovviamente dal seguente presupposto: Allegri alla stagione numero sei sulla panchina più ambita. Oggi è così, a parole c’è l’intesa con Agnelli. Aspettiamo i fatti, le mosse di mercato avranno un ruolo decisivo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA