Calcioscommesse, Lega Pro e Serie D,operazione in tutta Italia, 50 fermi, 70 indagati

Le indagini hanno accertato l'esistenza di due associazioni criminali in grado di alterare i risultati di decine di partite
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ROMA - Nuova inchiesta sul calcioscommesse: la Polizia di Stato sta eseguendo decine di fermi in tutta Italia nei confronti di calciatori, dirigenti e presidenti di club. L'inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. L'accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. La nuova indagine della Polizia di Stato sul calcioscommesse avrebbe accertato l'esistenza di due diverse associazioni criminali in grado di alterare i risultati degli incontri di Lega Pro e di Serie D.

 

13.40 TOMMASI: SCOMMESSE DILETTANTI E' RISCHIO

"Aprire alle scommesse il mondo dei dilettanti é stato un rischio, perché ci sono oltre 160 squadre e le partite non sono trasmesse, quindi sono difficili da controllare": così Damiano Tommasi (Aic) sull'inchiesta sul calcioscommesse. "Il nostro mondo é allettante per chi persegue il malaffare. Serve chiarezza nel più breve tempo possibile".

 

13.22 TAVECCHIO: NOI PARTE LESA

"Ci dichiariamo parte lesa per quanto sta succedendo perché continuiamo a subire tutte le situazioni del Paese. Il calcio non viene aiutato da questi scandali. Noi siamo un soggetto che vuole difendere il sistema da certe cose ma i nostri mezzi non sono all'altezza". Così il presidente della Figc Carlo Tavecchio sul calcioscommesse in Lega pro e dilettanti.

 

13.02 UN ARRESTO A GENOVA

Tocca anche Genova l'inchiesta 'Dirty soccer' della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Agenti della squadra mobile genovese hanno perquisito l'abitazione di Giuseppe Perpignano, imprenditore di 49 anni, attualmente presidente del Barletta Calcio ed ex presidente del Bogliasco e poi del "Rapallo Bogliasco" società di serie D e Massimiliano Solidoro, 42 anni, ex giocatore dilettante e collaboratore tecnico del Savona. I due sono accusati di frode sportiva. La squadra mobile ha arrestato anche un calciatore ghanese del Santarcangelo, club della provincia di Rimini del Girone B di Lega Pro. Il calciatore si trovava a Genova per motivi personali e qui è stato fermato. È Francis Obeng, centrocampista ghanese di 29 anni il calciatore del Santarcangelo sottoposto a fermo di polizia giudiziaria questa mattina dalla squadra Mobile nell'ambito dell'indagine della polizia di Catanzaro 'Dirty Soccer'. Il mediano di proprietà del Napoli e in prestito alla squadra romagnola che milita nel girone B di Lega Pro era a Genova in vacanza. I poliziotti lo hanno trovato nell'abitazione di Nervi di Afriyie Acquah, centrocampista anche lui ghanese della Sampdoria che è totalmente estraneo alla vicenda. Obeng è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Al calciatore sono stati sequestrati smartphone e tablet.

 

12.44 TORRES NELLA BUFERA

C'è anche la Torres nella bufera che coinvolge 30 società calcistiche indagate per un presunto giro di partite truccate di Lega Pro e serie D scoperto dalla Polizia. L'inchiesta della Procura di Catanzaro riguarda molto da vicino la squadra di Sassari ma anche la Sardegna. Fra gli indagati, infatti, secondo quanto riportato dai siti di Panorama e del Fatto Quotidiano, ci sarebbero l'ex direttore sportivo della Torres, Vincenzo Nucifora, di 70 anni; e anche il nuorese Ninni Corda, di 41, allenatore del Barletta; i due cagliaritani Mauro Ulizio, di 48, ex direttore generale del Monza, e il figlio Andrea Ulizio, di 21, ex calciatore della Pro Patria. Questa mattina sono stati eseguiti una cinquantina di fermi in tutta Italia nei confronti di calciatori, dirigenti e presidenti di club. L'inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. L'accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Fra gli altri club sotto inchiesta: Pro Patria, Barletta, Brindisi, L'Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor-Lamezia, Santarcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas e San Severo. L'inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell'omonima cosca che opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì 14 in una operazione della Polizia.

 

12.26 ALTRA INDAGINE A BRINDISI

Sei avvisi di conclusione delle indagini preliminari a firma del pm Savina Toscani sono stati notificati dagli agenti della Digos di Brindisi a un ex presidente del Brindisi Calcio, Roberto Quarta, ad alcuni tesserati e anche ad esponenti della tifoseria ultras locale. Si tratta di un'inchiesta che riguarda due presunti tentativi di 'combine' e anche una serie di condotte intimidatorie verificatesi negli anni passati. Sono stati altresì ricostruiti alcuni passaggi relativi alle vicende societarie della Ssd Città di Brindisi, che milita nel campionato di Lega Pro, e ad alcuni incontri sportivi. Si tratta di una inchiesta antecedente a quella che ha portato oggi all'esecuzione di 50 provvedimenti di fermo disposti dalla Dda di Catanzaro e che riguarda fatti scollegati a quelli su cui ha investigato la procura calabrese.

 

12.05 AVVISO DI GARANZIA PER PRESIDENTE TORRES

"Ho ricevuto un avviso di garanzia rispetto all'inchiesta su illecito sportivo ma sul piano personale non ho assolutamente nulla da temere perché nulla ho fatto. Sono nello stesso modo convinto dell'integrità del nostro ex tecnico, Massimo Costantino, sul quale metto la mano sul fuoco", lo ha detto il presidente della Torres, Domenico Capitani, in merito all'inchiesta sul calcio scommesse della Procura di Catanzaro. "Per quanto riguarda l'ex direttore, Enzo Nucifora - continua Capitani - confido che le sua situazione venga chiarita al più presto e non ho motivi di pensare che possa in alcun modo aver determinato i risultati delle tre partite già oggetto di indagini della Procura federale e per le quali la Torres era stata già ascoltata a tempo debito". Capitani ha poi analizzato le partite finite sotto la lente d'ingrandimento della magistratura. "Parliamo della gara vinta in casa 4-0 con la Pro Patria, della sconfitta per 3-0 contro il Monza e di una gara di Coppa Italia contro il Pisa per la quale lo staff tecnico aveva deciso, per motivi legati alla distanza del ritiro, di far giocare molti ragazzi della Berretti arrivati dalla Sardegna - aggiunge Capitani - in quest'ultima occasione tutti sapevano di questa circostanza e d'altronde era già successo l'anno prima, contro il Frosinone, quando perdemmo 5-1 con la squadra di ragazzi. E in estate, ancora in Coppa Italia abbiamo affrontato e vinto con l'Aversa Normanna in versione Juniores. Una scelta, quella di far giocare i giovani, legata spesso alle distanze e all'esborso di spese rappresentate per noi dalla Coppa. I risultati spesso sono scontati ma, forse, certe gare non è nemmeno il caso di quotarle. Ribadisco - conclude Capitani - che non c'è alcuna preoccupazione da parte mia legata a comportamenti illeciti dei tesserati della Sef Torres e auspico che tutto venga chiarito nelle sedi opportune".

 

11.50 PALAZZI HA CHIESTO INFORMAZIONI

Il procuratore federale Stefano Palazzi ha preso contatto con la Dda di Catanzaro per avere informazioni sull'inchiesta sul calcioscommesse. Un'inchiesta - ha riferito il procuratore di Catanzaro Vincenzo Lombardo - che Palazzi ha definito: "un'operazione per disinquinare il mondo del calcio".

 

10.40 SINDACO L'AQUILA: RISPETTO PER I TIFOSI L'AQUILA

Il Comune dell'Aquila si costituirà parte civile nel processo legato all'inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Catanzaro "per i danni morali causati - dice il sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente - da questa vergognosa vicenda che apre una ferita gravissime nelle tante comunità colpite". "I sindaci - aggiunge - devono reagire, devono scatenarsi per difendere le comunità, i dirigenti e i calciatori non sono mercenari, fanno sport per migliaia di tifosi per i quali si deve avere rispetto". Cialente, sindaco della città colpita dal terremoto del 6 aprile 2009, si dice "nauseato perché è stato un colpo basso alla città che nel tifo per la sua squadra fa passare l'orgoglio, la rivincita, la rinascita, il calcio, come il rugby fa vivere gli stessi sentimenti ai tifosi, è il simbolo di un territorio e delle migliaia che seguono le vicende sportive". "Questa vicenda mi disgusta perché da un anno stiamo facendo un duro lavoro nascosto di sostegno, di ricerca di nuovi soci, e nelle numerose riunioni svolte, per il calcio e il rugby, ho potuto constatare la passione, la partecipazione e la preoccupazione dei dirigenti per i risultati sportivi e per il futuro - continua Cialente -. Sono disgustato e offeso. Direttori sportivi e calciatori sono trattati benissimo e devono mostrare senso di responsabilità verso i territori nei quali giocano".

 

9.50 LA CONFERENZA STAMPA

È stata spostata nel Centro polifunzionale della Polizia di Stato, a Catanzaro, la conferenza stampa di inquirenti ed investigatori per illustrare i dettagli dell'operazione Dirty soccer.

 

9.41 «COSA GRAVISSIMA»

"È una cosa gravissima, se questo è il calcio è uno schifo. Augurandoci che non sia così, la notizia è un incubo per noi e per la società". Così il vice presidente dell'Aquila, Massimo Mancini, con parole miste a sorpresa, sgomento e amarezza, sull'inchiesta sul calcioscommesse che ha coinvolto l'Aquila calcio con il fermo del responsabile dell'area tecnica, Ercole di Nicola. "Non sapevamo nulla, aspettiamo di capire di più, non condanniamo nessuno, però non dovevamo neppure essere sfiorati da questa vicenda per i sacrifici fatti e per la nostra onestà, insomma queste situazioni non ci appartengono, in tal senso, siamo fuori da questo mondo del calcio", continua il dirigente rossoblù, il quale invoca che "qualcuno deve fare piazza pulita, siamo i primi a chiedere chiarezza e che si volti pagina". Mancini non pronuncia mai il nome di Di Nicola, ma sottolinea: "Aspettiamo di conoscere i dettagli delle responsabilità, mi auguro che tutto si chiarisca, in caso contrario mi sentirei profondamente tradito e sarebbe la più grande delusione della mia vita".

 

9.32 TRA GLI ARRESTATI DS L'AQUILA

Tra gli arrestati dell'inchiesta sul calcioscommesse che ha coinvolto Lega Pro e serie D c'è il direttore sportivo Ercole Di Nicola, originario di Atri (Teramo), responsabile dell'area tecnica dell'Aquila calcio. Secondo quanto appreso da fonti investigative, è stato fermato nelle prima ore della mattina a Venezia. Di Nicola sarebbe uno degli uomini chiave dell'inchiesta. Secondo quanto appreso non ci sono indagati tra i rappresentanti della proprietà del club e tra il resto della dirigenza. L'Aquila come società non è coinvolta a livello penale.

 

8.58 «CALCIO ITALIANO MALATO»

"L'operazione di Catanzaro conferma che il calcio è malato. Ora è importante che la Procura federale della Figc si muova e sia implacabile". Lo afferma, in una nota, il senatore Giovanni Bilardi, del Nuovo centrodestra. "È stato un grave errore - aggiunge - inserire la serie D nelle scommesse perché si presta facilmente a combine, anche se ci sono squadre di serie A coinvolte dall'inchiesta di Cremona e calciatori milionari. La magistratura farà il suo corso, ma la Figc deve essere veloce ad istruire i processi e deve farlo iniziando ad acquisire le carte di Cremona che riguardano squadre di serie A". "Chi sporca il calcio - conclude Bilardi - deve essere punito con severità".

 

08.50 INTERCETTAZIONI

L'inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell'omonima cosca che opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì scorso in una operazione della polizia contro la 'ndrina. Quella degli Iannazzo, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, è una cosca "d'elite della mafia imprenditrice" dedita agli affari, ma anche capace di scatenare una guerra con altre consorterie per mantenere il proprio predominio sul territorio. Nel corso dell'operazione condotta la settimana scorsa da squadra mobile di Catanzaro, Sco, Dia e Guardia di finanza, sono state una quarantina le persone arrestate, tra le quali alcuni imprenditori. È stato captando alcune conversazioni di Pietro Iannazzo nel corso di quella indagini che gli investigatori hanno saputo delle combine su varie partite dei campionati di Lega Pro e Cnd per alterare i risultati al fine di ottenere vincite cospicue con le scommesse.

 

08.33 BOSS AVEVA RAPPORTI CON I PRESIDENTI

Pietro Iannazzo, il presunto boss dell'omonima cosca intratteneva rapporti con presidenti di società di calcio per alterare i risultati. È quanto emerso dall'inchiesta "Dirty soccer" condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalla Dda di Catanzaro. È proprio intercettando alcuni colloqui di Iannazzo che gli investigatori hanno ricostruito il giro di calcioscommesse.

 

08.10 CONFERENZA STAMPA IN QUESTURA

I dettagli dell'operazione della Polizia che ha portato alla scoperta di due organizzazioni che avrebbero truccato decine di partite dei campionati di Lega Pro e serie D saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 11 in questura a Catanzaro. All'incontro parteciperanno il procuratore capo di Catanzaro Vincenzo Lombardo, il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, il questore Racca, il direttore dello Sco Renato Cortese, il dirigente della squadra mobile di Catanzaro Rodolfo Ruperti e il dirigente della prima Divisione dello Sco Andrea Grassi.

 

07.50 PERSONAGGI COINVOLTI

Fra i personaggi coinvolti nell'indagine, oltre a calciatori ed ex, presidenti e dirigenti di club, figurano anche soggetti stranieri, un presunto appartenente alla cosca Iannazzo, potente clan della 'Ndrangheta operante nella provincia di Lamezia Terme, e un poliziotto. Perquisizioni sono in corso da parte della Polizia nelle sedi di diverse squadre di Lega Pro e sedie D che sarebbero coinvolte a vario titolo nell'indagine sul calcioscommesse. Le perquisizioni riguardano anche i domicili di dirigenti, allenatori e calciatori che, secondo l'indagine, si sarebbero associati per truccare le partite. Le due distinte organizzazioni scoperte, una operante in Lega Pro e una in serie D, erano in grado di alterare i risultati e investire denaro nel giro delle scommesse, sia in Italia sia all'estero. La 'ndrangheta dietro alcune delle presunte combine di partite dei campionati di Lega Pro e Cnd. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali.

 

07.19 SQUADRE COINVOLTE

Decine le partite che sarebbero oggetto di combine. Sarebbero più di 30 le squadre coinvolte nella nuova indagine della Polizia che ha portato alla scoperta di due distinte organizzazioni criminali - che coinvolgono calciatori, allenatori, presidenti e dirigenti sportivi - in grado di truccare decine di partite dei campionati di Lega Pro e Serie D. Tra queste vi sarebbero Pro Patria, Barletta, Brindisi, L'Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor Lametia, Sant'Arcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas, San Severo. Sono una cinquantina i fermi emessi dalla Dda di Catanzaro. Centinaia di uomini dello Sco e della squadra mobile di Catanzaro stanno operando in oltre 20 province in Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Lombardia. Complessivamente sono oltre 70 gli indagati nell'indagine.


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