Conte choc: il pm chiede il rinvio a giudizio!

La comunicazione è in arrivo da Cremona: deve difendersi dall’accusa di frode sportiva
Andrea Ramazzotti
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CREMONA - L’incubo del calcioscommesse per Antonio Conte è destinato a continuare. Il ct sperava che la sua posizione fosse archiviata e invece il nome dell’ex tecnico della Juventus fa parte della lista di coloro per i quali il pm di Cremona Roberto Di Martino ha chiesto il rinvio a giudizio. Il provvedimento arriverà a giorni perché sono necessari i tempi tecnici per determinate procedure informatiche, ma non tutte le posizioni saranno definite: alcune rimarranno in attesa di una decisione definitiva, altre saranno archiviate in un secondo momento. Non quella di Conte.

DOCCIA FREDDA - In questi ultimi due mesi il lavoro del pool difensivo del commissario tecnico è stato immane: i viaggi a Cremona nell’ufficio del magistrato titolare dell’inchiesta hanno avuto una cadenza quasi settimanale e pochi giorni fa nella città sul Po c’era l’avvocato Arata che, insieme al collega Cammarata, si sta occupando della vicenda per il tecnico salentino. A Di Martino, anche dopo le deposizioni di Ilievski, i legali hanno consegnato alcune memorie difensive volte a dimostrare l’insussistenza del reato di frode sportiva a carico del loro assistito (è stata ammessa l’omessa denuncia che non ha rilevanza penale e per la quale ha scontato una squalifica di 4 mesi di fronte alla giudizia sportiva). Secondo il pm, invece, il capo d’imputazione per Conte ha... retto. Il ct era stato chiamato in causa per due gare (Novara-Siena e Albinoleffe-Siena), ma dovrà difendersi solo per una delle due perché nell’altro caso le memorie difensive, tra le quali una scritta e firmata dallo stesso ex centrocampista juventino, hanno convinto il pubblico ministero ad archiviare la posizione. Il ct ha sempre rifiutato il patteggiamento e non ha cambiato idea neppure all’ultimo momento perché lui ribadisce la sua totale innocenza.

RITO IMMEDIATO - Adesso i legali di Conte dovranno decidere la linea difensiva da tenere: pare scontato che, nel tentativo di arrivare a un giudizio prima degli Europei del 2016, la scelta cada sul rito immediato perché, rispetto al rito abbreviato, prevede anche il contro-interrogatorio che costituisce parte della strategia da utilizzare. Se Conte chiederà il rito immediato (non si tratta di un “privilegio” per lui, ma di un diritto previsto per tutti i cittadini dal nostro ordinamento), in autunno sarà dentro un’aula di tribunale a difendersi. Salterà così l’udienza preliminare di fronte al gip (lì ci saranno i rinvii a giudizio), la sua posizione sarà stralciata e andrà direttamente a processo. Avrà come vantaggio quello di non rimanere invischiato per anni (magari fino alla prescrizione) in un processo che ha tanti imputati: con il rito immediato il primo grado di giudizio arriverà quasi certamente prima dell’inizio degli Europei del prossimo giugno. Come Conte esige per non rassegnare le dimissioni. Il processo sarà pubblico e il can can mediatico inevitabile. In procura a Cremona non è ancora stata fatta la scelta dei magistrati che si occuperano della vicenda: il gip Salvini, che ha seguito fino a poche settimane fa l’inchiesta, è stato trasferito a Milano. Probabile che l’udienza preliminare sia tenuta davanti al gip Letizia Platé, mentre il rito immediato di fronteal giudice Pierpaolo Beluzzi. Non è però da escludere che i “ruoli” siano invertiti.

ALTRI RINVII - Nelle richieste di rinvio a giudizio di Di Martino non ci saranno clamorose sorprese e quasi tutti i personaggi più in vista, da Mauri a Signori, non usciranno dalla vicenda. In autunno inoltrato, dopo 4 anni e mezzo di indagini e intercettazioni, si arriverà al dibattimento.


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