Moggi: Sono superdotato, altro che Rocco Siffredi...

L'ex dg della Juve: «L'Inter perdeva perché erano un po' pippe e incapaci. Ma Moratti non c'entra, non era lui che faceva la campagna acquisti»
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ROMA - "Alla fine sono stato radiato per aver chiuso Paparesta in bagno a Reggio Calabria. Ma voglio andare alla Corte europea a Strasburgo per cancellare questa cosa. E chi ha deciso ci rimetterà pure qualcosa". Si fa minaccioso Luciano Moggi, ex dg della Juventus, a 'La Zanzara' su Radio 24, dopo la prescrizione decisa dalla Cassazione sulla vicenda Calciopoli. Vuole chiedere i danni alla Federcalcio, gli chiedono: "Vedremo, dal 2006 ci ho rimesso tanti soldi".

PAPARESTA IN BAGNO - "Il procuratore della Cassazione - sottolinea Moggi - ha detto che non ho chiuso Paparesta in bagno. La giustizia sportiva mi ha punito per quello, lo avrei minacciato ma lui non mi ha mai querelato. La realtà è che aveva paura di quello che aveva fatto, ci fece perdere la partita a Reggio Calabria". "Prescrizione? Io mi sento innocente - contrattacca Moggi - e non sono stato dichiarato colpevole. In nove anni non sono riusciti a provare la colpevolezza e l'associazione a delinquere con un arbitro e poche persone è ridicola. Il tempo l'hanno fatto passare loro, non noi".

INTER - L'ex dg bianconero ne ha anche per l'Inter, che non vinceva non per un complotto Juventus-arbitri, ma "perché erano un po' pippe e incapaci. Mica li ho comprati io Vampeta, Taribo West e Hakan Sukur. Ma Moratti non c'entra, non era lui che faceva la campagna acquisti". 

SUPERDOTATO - Moggi ha poi chiuso un paragone: “Sono molto dotato, mortacci. Più di 20 centimetri, mi impaurisco quando lo vedo. Mi metto paura da solo. Altro che Rocco”. E adesso che sogni hai dopo la prescrizione, chiedono i conduttori?: “Andare a cantare a Sanremo. Non sono intonato ma mi faccio aiutare. E anche l’inno della Juve l’ho fatto fare io a Paolo Belli”.

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