Real Madrid-Juventus 1-1: bianconeri in finale di Champions League

Morata porta i bianconeri a Berlino dopo una partita epica: il 6 giugno sfideranno il Barcellona
FOTO Real Madrid-Juventus 1-1: Morata porta i bianconeri in finale
Valerio Albensi
6 min
MADRID (SPAGNA) - Una Juventus eroica è in finale di Champions League. Senza lasciarsi schiacciare dal peso dei campioni del Real Madrid e dal "miedo escenico" dello stadio Bernabeu, i bianconeri pareggiano 1-1 e si mettono in tasca un biglietto per Berlino: il 6 giugno sfideranno il Barcellona del tridente dei fenomeni per raggiungere il sogno, 12 anni dopo Manchester. In casa dei campioni d'Europa la Juve gioca da grande, con maturità, soffrendo per un tempo e rispondendo ai colpi nel secondo. Una Juve epica, guidata da Alvaro Morata, l'uomo del giorno, l'autore del gol che porta i bianconeri in paradiso e che manda all'inferno quella che era stata la sua squadra fino all'estate scorsa. L'impresa è lì, a portata di mano: la vittoria della Champions e, perché no, un clamoroso triplete. Un sogno da realizzare in un'altra notte magica.

C'È POGBA - Allegri non rinuncia a Pogba nella serata più importante dell'anno. Non è al meglio il francese, ha solo una sessantina di minuti con il Cagliari nelle gambe, ma non può mancare. Accanto a lui ci sono Pirlo e Marchisio, con Vidal qualche metro più avanti per dare supporto a Morata e Tevez. Anche Ancelotti recupera pedine importanti: Kroos era uscito dal campo dolorante sabato, ma è al suo posto; Benzema torna in attacco dopo un mese di assenza.

CALDO RECORD - Gli oltre ottantamila spettatori del Santiago Bernabeu spingono il Real a partire subito forte per rimontare, ma a Madrid fa a un caldo decisamente fuori stagione (si gioca con 35 gradi e un alto tasso di umidità) e dosare le energie diventa una necessità visto che la Uefa ha deciso di non autorizzare i timeout. La prima fiammata è della squadra di Ancelotti, con Benzema che spara alto da buona posizione, ma la Juve riesce a trovare campo e si aprono spazi invitanti. Ci prova Vidal, con coraggio: il suo sinistro velenoso è respinto da Casillas in tuffo.

RIGORE CONTESTATO - Il Real lascia giocare, ma quando decide che è il momento di cambiare passo costringe la Juve a ripararsi e sperare che la tempesta passi in fretta, senza fare danni. Al 20' arriva la prima raffica, un bolide di Bale dalla lunga distanza sul quale Buffon si lancia alla disperata riuscendo a respingere con entrambe le mani. Lo scossone carica il Real, che alza il ritmo e presidia l'area bianconera con otto uomini. È una pressione insostenibile per la Juve perché gestire tutte queste minacce contemporaneamente è quasi impossibile. Sono minuti interminabili in cui la furia del Real costringe i difensori juventini al massimo sforzo. Non basta ai bianconeri, perché Chiellini rifila un calcione a James Rodriguez sotto gli occhi dell'arbitro svedese Eriksson e il rigore è una conseguenza inevitabile. Protesta la Juve, ma il contatto è evidente. Cristiano Ronaldo non aspettava altro: si presenta sul dischetto, calcia centrale senza farsi impressionare dal "balletto" di Buffon sulla linea di porta, e fa uno a zero.

CAMBIA LA PARTITA - Il gol del Real stravolge i piani tattici di Allegri. Ora i bianconeri devono segnare almeno un gol per proseguire la strada verso Berlino. Non è facile però interrompere la lunga serie di lampi dei campioni in maglia bianca. È Buffon a tenere in piedi la baracca con un paio di interventi decisivi, il più difficile su una conclusione di Benzema sul primo palo.

C'È ANCHE LA JUVE - La Juve può respirare in apertura di ripresa, quando il Real allenta la morsa credendo forse di avere superato la salita. Crescono Vidal e Marchisio, che riescono a dare maggiore continuità a ribaltare l'azione. È il centrocampista della Nazionale, al 50', a sfiorare il pareggio con un colpo dalla distanza che si spegne sul fondo passando a pochi centimetri dal palo. I bianconeri insistono, senza avere paura del muro bianco che hanno davanti e del Bernabeu, e al 57' vengono premiati. È ancora una volta Morata a punire la sua vecchia squadra dopo la rete segnata all'andata: sponda di Pogba, difesa del Real completamente impreparata e colpo vincente di Morata al centro dell'area. Il colpo va a segno e fa male ai bianchi di Spagna, che non riescono più a mettere la Juve alle corde. La squadra di Allegri non ha più paura e risponde alle sfuriate degli avversari senza rintanarsi. Al 63' un sinistro di Bale, da pochi passi, fa venire i brividi a Buffon, poi sette minuti più tardi è Marchisio a fallire un'occasione clamorosa: Casillas in uscita è decisivo.

FINALE ROVENTE - Ancelotti gioca la carta Hernandez sperando che faccia il bis dopo il gol decisivo nei quarti di finale contro l'Atletico. La reazione delle merengues è uno scatto di rabbia con l'ultime riserve di energia rimaste, ma la Juve tiene botta e resiste senza mai andare in affanno. Il sogno dei bianchi di vincere l'undicesima coppa svanisce con il passare dei minuti. Al fischio finale può partire la festa sotto lo spicchio di Bernabeu occupato dai tifosi juventini. Non ci sarà il clasico di Spagna in finale di Champions, a Berlino ci va la Juve.

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