MADRID - Berlino non è soltanto un ricordo, una vertigine, una fiaba da raccontare. Berlino è una suggestione, un traguardo possibile, è un'altra finale dopo nove anni d'attesa. Gigi Buffon, Andrea Barzagli e Andrea Pirlo sollevarono la coppa del mondo all'Olympiastadion: stasera guarderanno negli occhi il Real per tornare nel tempio e rivivere un sogno.
SPERANZA - I saggi del calcio raccomandano di non guardare lontano, di pensare partita per partita, stasera però sarà dura recintare le emozioni, scremare la memoria e la speranza. E' l'ultimo atto di una Champions oltre i limiti e i tre campioni eterni torneranno indietro nel tempo, sedotti dall'ambizione di rivivere la magìa vestiti di bianconero e non d'azzurro. C'era solo Gigi, all'epoca, nella Juve: Barzagli guidava la difesa del Palermo, Pirlo ricamava gioco nel Milan. C'era solo Gigi e i punti di contatto tra ieri e oggi sono tanti, perché anche quella Nazionale, come questa Juve, era partita tra perplessità e veleni. Vinovo 2014 si sovrappone a Coverciano 2006: il disorientamento del tifo dopo lo strappo di Antonio Conte, la sfiducia attorno a Max Allegri così diverso e lontano, paralleli allo sconcerto e alle polemiche di una Calciopoli appena deflagrata: Marcello Lippi seppe tenere la barra dritta, isolare e caricare il gruppo, trasformare i problemi in energia fino a scalare il Mondiale.
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© RIPRODUZIONE RISERVATASPERANZA - I saggi del calcio raccomandano di non guardare lontano, di pensare partita per partita, stasera però sarà dura recintare le emozioni, scremare la memoria e la speranza. E' l'ultimo atto di una Champions oltre i limiti e i tre campioni eterni torneranno indietro nel tempo, sedotti dall'ambizione di rivivere la magìa vestiti di bianconero e non d'azzurro. C'era solo Gigi, all'epoca, nella Juve: Barzagli guidava la difesa del Palermo, Pirlo ricamava gioco nel Milan. C'era solo Gigi e i punti di contatto tra ieri e oggi sono tanti, perché anche quella Nazionale, come questa Juve, era partita tra perplessità e veleni. Vinovo 2014 si sovrappone a Coverciano 2006: il disorientamento del tifo dopo lo strappo di Antonio Conte, la sfiducia attorno a Max Allegri così diverso e lontano, paralleli allo sconcerto e alle polemiche di una Calciopoli appena deflagrata: Marcello Lippi seppe tenere la barra dritta, isolare e caricare il gruppo, trasformare i problemi in energia fino a scalare il Mondiale.
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