Champions: sognare è lecito con 43 milioni

Competizione ricca, anche per chi arriverà 3º in classifica
Champions: sognare è lecito con 43 milioni
Marco Evangelisti
2 min

ROMA - Dare ai ricchi per dare ai poveri è il singolare principio a cui si è ispirata l’Uefa per stilare le nuove regole di distribuzione dei premi nelle coppe europee. Per le stagioni dal 2015-16 alla 2017-18 aumentano le quote da consegnare a chi partecipa alle varie fasi a gironi. Aumentano anche (del 5%) i contributi di solidarietà destinati ai club che a quelle fasi non partecipano. Funziona finché crescono le risorse: per esempio nel prossimo ciclo triennale il montepremi cresce da 1,235 miliardi a 1,638.

GOL D'ORO -  E allora nel nostro campionato - non è che gli altri siano più teneri al riguardo - è caccia inferocita al primo posto, com’è ovvio, ma fino a lunedì scorso anche al secondo e adesso al terzo. In virtù del nuovo complicatissimo catalogo anche se la Lazio o il Napoli (quale delle due si saprà domenica) venissero eliminate nel play off di Champions League incasserebbero al volo il 10% della quota italiana dei diritti televisivi europei. Calcoli precisi probabilmente solo alla fine della prossima stagione, ma dovrebbe essere qualcosa come 9,4 milioni. Vietato buttarli via. La Championa League è un orto in eterna primavera e qualche volta viene sommerso dall’estate. Quest’anno la Juventus porta via sui 100 milioni innalzando il proprio fatturato oltre i 300. Senza neppure sperare tanto, anche se sognare non costa e anzi spesso frutta, quei due gol di Iturbe e Yanga-Mbiwa per la Roma valgono al cambio corrente 38,17 milioni, cioè la somma del premio per la qualificazione alla fase a gironi (cresciuto da 8,6 a 12 milioni), della percentuale stimata dei diritti televisivi destinata a chi arriva secondo nel campionato di riferimento e della quota minima proporzionale al numero di partite disputate. Parliamo di previsioni sui ricavi globali, naturalmente, e di previsioni prudenti. Se Lazio o Napoli non passassero il play off i soldi che vanno alla Roma aumenterebbero di un paio di milioni mentre quelli della Juventus resterebbero più o meno gli stessi. Poi si aggiungono i premi per i risultati (1,5 milioni a vittoria, 500.000 euro a pareggio) e i ricavi dei biglietti che nella fase a gironi possono arrivare a 5-6 milioni.

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