Buffon: «Barcellona forte ma la Juve non è vittima sacrificale»

Il capitano dei bianconeri: «Se vincerò non mi strapperò i capelli: festeggerò e tra un mese e mezzo ripartirò come al solito»
Antonio Barillà
2 min

BERLINO - «Essere qui in finale è una gioia inaspettata, un obiettivo raggiunto prima del previsto, ma la storia della Juve è fatta di grandi successi e di campioni: non siamo qui per caso, le tradizioni vorrebbero la Juve quasi sempre almeno in semifinale. Se vinco, non mi strappo i capelli: abbraccio tutti, festeggio e tra un mese e mezzo si riparte». Fiducioso, convinto, deciso: «Il Barcellona è favorito, ma non siamo vittime sacrificali. Inciderà sicuramente la componente emozionale, benché si incontrino due squadre con un bagaglio di esperienza importante». Gigi racconta anche d’un derby in famiglia: «Ho un figlio molto tifoso di Messi e uno molto tifoso di Neymar: certo, se dovesse andar male per la Juve sarebbero dispiaciuti, ma avrebbero preferito un’alra avversaria». Due parole su Conte: «Ci ha fatto i complimenti tramite messaggio, e ci ha fatto molto piacere. Di suo è rimasto quello che in questi anni ci ha un po’ consacrato come la squadra più forte d'Italia, ovvero grande determinazione, ferocia e conoscenza tattica per esprimere un buon gioco. Virtù che con il lavoro e il tempo abbiamo fatto nostre: mi auguro ci voglia un po' prima di riperderle». Ultima nota su Ter Stegen, giovane portiere del Barcellona: «Ha confermato le sensazioni positive che mi aveva trasmesso già negli anni scorsi: visto che è molto giocane, gli auguro una carriera lunga e importante. Con tante vittorie, charamente... a cominciare da domenica».


© RIPRODUZIONE RISERVATA