E la Juve diventò una squadra europea

Meglio in Champions che in campionato
Alberto Polverosi
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TORINO - Forza, carattere, gioco, idee, più Cuadrado e Morata. E anche Zaza. La Juve ha battuto il Siviglia più modesto e meno ambizioso delle ultime tre stagioni ed ha preso il comando solitario del girone di Champions. Sembra una squadra più europea che italiana, come dicono alcune cifre. Per esempio, la Juventus ha vinto 7 delle ultime 10 partite di Champions League allo “Stadium” (con tre pareggi); non perde in casa in Champions dall’aprile 2013 contro il Bayern Monaco; ha perso solo una delle ultime 12 partite di Champions (8 vittorie e 3 pareggi), cioè la finale dello scorso giugno contro il Barcellona a Berlino; ha messo insieme 4 vittorie e 2 pari nelle ultime 6 gare giocate in casa in Champions League contro avversarie spagnole; in questa sfida ha vinto il 100% dei contrasti effettuati contro il Siviglia: 15 su 15; ha fatto 20 tiri, solo contro il Malmoe nel settembre 2014 ha calciato più volte in Champions League nelle ultime due stagioni.

Questi sono i numeri della squadra, poi ci sono quelli del suo bomber, Alvaro Morata, che ha segnato in tutte le ultime 5 presenze in Champions League, 7 gol nelle ultime 9 gare giocate in questa competizione, e 7 degli ultimi 12 gol della Juventus in Champions League sono stati segnati da Morata.
   Può darsi che si tratti solo di una coincidenza, ma la migliore Juve dell’anno era stata quella di Manchester contro il City e stavolta contro il Siviglia ha giocato un’altra partita convincente sotto tutti i punti di vista. In Champions, in due partite, ha fatto 6 punti e 4 gol e ne ha subiti solo uno; in campionato, in 6 gare ha fatto 5 punti, segnando 6 gol e subendone 7. Contro il Siviglia l’unico errore, se proprio vogliamo cercarlo, è il rallentamento nella ripresa, prima della rete del 2-0 di Zaza giunta a 2 minuti dalla fine. La Juve è piaciuta tutta, per il modo in cui Allegri l’ha messa in campo (4-4-2 con Evra e Cuadrado pronti ad attaccare sugli esterni), per la capacità di tenere sempre l’iniziativa, per la costruzione di azioni offensive, per il sistema di difesa (un solo tiro, fiacco e centrale di Konoplyanka, per il Siviglia in tutta la partita). Ha la qualificazione in mano e poi il secondo obiettivo della stagione (gli ottavi di Champions dopo la vittoria della Supercoppa italiana) sarà centrato. Per una squadra che deve riprendersi è un bel modo di ricominciare.
 


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