BARCELLONA (SPAGNA) - Pensa già alla sua Roma Luis Enrique. Neanche il tempo di archiviare il rotondo successo per 3-0 sul Bate Borisov, infatti, che il tecnico asturiano già parla dei giallorossi e dei recenti risultati, a dir poco bizzarri, della sua vecchia squadra in Champions League. “Ultimamente le partite della Roma sono caratterizzate da una caterva di gol”, la prima osservazione di Lucho. “Cercheremo di far in modo che le reti siamo tutte a nostro favore. La squadra di Rudy Garcia sta disputando un buon torneo. Ora si avvicina la fase decisiva. Mi aspetto una partita molto difficile per noi”.
NIENTE CALCOLI - La matematica ancora non certifica il passaggio del turno, anche se al Barcellona basta un pari, il prossimo 24 novembre, per ottenere direttamente il primo posto del Gruppo E. “È il nostro obiettivo dichiarato. Comunque niente calcoli. Contro la Roma giocheremo per vincere”. A creare qualche grattacapo in più all’allenatore blaugrana, l’ennesimo infortunio muscolare. Stavolta è toccato a Rakitic, fermato da un problema al polpaccio molto simile a quelli già sofferti in stagione da Claudio Bravo e Vermaelen, e che con ogni probabilità impedirà al croato, esattamente come a Messi e al lungo degente Rafinha, di scendere in campo contro i giallorossi. “Ogni volta che si lesiona un giocatore è sgradevole e sorgono problemi. Adesso vediamo che diranno i medici. Sicuramente non potrà giocare domenica con il Villareal, poi vedremo. Come in tutti gli altri casi, comunque, l’obiettivo non è che giochi questa o quella partita, ma che si recuperi a pieno”.
BARCELLONA, SHOW IN CASA CON IL BATE
TROPPI INFORTUNI - Proprio l’eccessivo numero di infortuni sofferti in questa prima fase della stagione è al centro del dibattito in Catalogna. Tra agosto e quest’inizio di novembre, per un motivo o per l’altro, si sono già fermati Claudio Bravo, Dani Alves, Adriano, Jordi Alba, Douglas, Vermaelen, Rakitic, Iniesta, Rafinha, Messi e Neymar. La stragrande maggioranza per guai muscolari. “È difficile indicare un’unica causa per tanti infortuni. Fossimo capaci, cambieremmo quello che stiamo sbagliando, sempre che stiamo sbagliando qualcosa. Sicuramente non aiuta il fatto che molti giocatori disputino tante partite concentrate in poco tempo con i loro club e con le loro Nazionali. Stiamo soffrendo molte defezioni a centrocampo, per questo tutti i reduci del reparto sono un po’ troppo spremuti e vanno incontro a un rischio infortuni”.