Champions League, Barcellona: Luis Enrique ha già in mente la Roma

Superato in scioltezza il Bate Borisov, il tecnico blaugrana pensa già al prossimo confronto del Camp Nou con i giallorossi. A un Barça falcidiato dagli infortuni basterebbe un pari per ottenere qualificazione e primo posto nel girone, ma la parola d’ordine rimane vittoria ad ogni costo.
Champions League, Barcellona: Luis Enrique ha già in mente la Roma© AP
Andrea De Pauli
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BARCELLONA (SPAGNA) - Pensa già alla sua Roma Luis Enrique. Neanche il tempo di archiviare il rotondo successo per 3-0 sul Bate Borisov, infatti, che il tecnico asturiano già parla dei giallorossi e dei recenti risultati, a dir poco bizzarri, della sua vecchia squadra in Champions League. “Ultimamente le partite della Roma sono caratterizzate da una caterva di gol”, la prima osservazione di Lucho. “Cercheremo di far in modo che le reti siamo tutte a nostro favore. La squadra di Rudy Garcia sta disputando un buon torneo. Ora si avvicina la fase decisiva. Mi aspetto una partita molto difficile per noi”.

NIENTE CALCOLI - La matematica ancora non certifica il passaggio del turno, anche se al Barcellona basta un pari, il prossimo 24 novembre, per ottenere direttamente il primo posto del Gruppo E. “È il nostro obiettivo dichiarato. Comunque niente calcoli. Contro la Roma giocheremo per vincere”. A creare qualche grattacapo in più all’allenatore blaugrana, l’ennesimo infortunio muscolare. Stavolta è toccato a Rakitic, fermato da un problema al polpaccio molto simile a quelli già sofferti in stagione da Claudio Bravo e Vermaelen, e che con ogni probabilità impedirà al croato, esattamente come a Messi e al lungo degente Rafinha, di scendere in campo contro i giallorossi. “Ogni volta che si lesiona un giocatore è sgradevole e sorgono problemi. Adesso vediamo che diranno i medici. Sicuramente non potrà giocare domenica con il Villareal, poi vedremo. Come in tutti gli altri casi, comunque, l’obiettivo non è che giochi questa o quella partita, ma che si recuperi a pieno”.

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TROPPI INFORTUNI - Proprio l’eccessivo numero di infortuni sofferti in questa prima fase della stagione è al centro del dibattito in Catalogna. Tra agosto e quest’inizio di novembre, per un motivo o per l’altro, si sono già fermati Claudio Bravo, Dani Alves, Adriano, Jordi Alba, Douglas, Vermaelen, Rakitic, Iniesta, Rafinha, Messi e Neymar. La stragrande maggioranza per guai muscolari. “È difficile indicare un’unica causa per tanti infortuni. Fossimo capaci, cambieremmo quello che stiamo sbagliando, sempre che stiamo sbagliando qualcosa. Sicuramente non aiuta il fatto che molti giocatori disputino tante partite concentrate in poco tempo con i loro club e con le loro Nazionali. Stiamo soffrendo molte defezioni a centrocampo, per questo tutti i reduci del reparto sono un po’ troppo spremuti e vanno incontro a un rischio infortuni”.

 Per tamponare l’emergenza, Luis Enrique starebbe addirittura meditando un momentaneo abbandono del tradizionale 4-3-3 in vista della supersfida con il Real, del 21 novembre, e con di quella di tre giorni dopo con la Roma. Si parla con crescente insistenza di uno schema a due punte, i prolifici Neymar e Luis Suarez, entrambi a segno 11 volte in stagione, protetti da un centrocampo a quattro, in cui potrebbero essere impiegati in contemporanea gli spicci Busquets e Mascherano, con quest’ultimo che, così, lascerebbe spazio, nel cuore della difesa, a uno tra Vermaelen, Bartra e Mathieu. Scenario che sarebbe spazzato via, comunque, da un recupero lampo, che allo stato attuale avrebbe del miracoloso, di Leo Messi.

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