Champions League, Benfica-Napoli 1-2: Sarri agli ottavi da primo nel girone

Callejon e Mertens portano il club per la seconda volta nella sua storia alla fase a eliminazione diretta. Inutile la rete nel finale di Jimenez, la Dinamo Kiev rifila 6 gol al Besiktas
Champions League, Benfica-Napoli 1-2: Sarri agli ottavi da primo nel girone© FOTO MOSCA
Davide Palliggiano
5 min

LISBONA (Portogallo) - Nella storia come quello di Mazzarri, meglio anche di quello (sfortunato) di Benitez. Maurizio Sarri scrive un'altra pagina di storia del pallone a Napoli: la sua squadra arriva agli ottavi di Champions League da prima del girone con 11 punti. E pensare che tre anni fa, con 12, neanche passò il turno. A Lisbona gli "All Blacks" di Sarri cacciano gli attributi e benché da Kiev le notizie fossero più che positive già dalla fine del primo tempo, entrano nella ripresa e fanno a pezzi il Benfica. Prima Callejon, poi Mertens. Tutti agli ottavi (con i portoghesi secondi) per superare un altro record: quello di Mazzarri si fermò proprio lì, eliminato ai supplementari dal Chelsea che poi vinse la Champions con Di Matteo in panchina (2012).

CON GABBIA - Sarri punta su Gabbiadini e Insigne, a centrocampo ritorna Allan. In panchina (dove c'è Rog e non Giaccherini), scivolano Zielinski e Mertens. Primo tempo equilibrato, con occasioni da entrambe le parte. La testa, però, va subito a Kiev, perché arriva al 9' la notizia del vantaggio della Dinamo sul Besiktas. La prima, vera, palla gol è per Gabbiadini, che segna di testa, ma con posizione di partenza irregolare sul tiro di Hamsik respinto da Ederson. Il Benfica risponde con un'occasione d'oro per Guedes, che sfrutta un pasticcio difensivo di Ghoulam e da pochi passi non batte Reina, bravo a deviare il pallone. Il portiere spagnolo ci mette una pezza anche sul diagonale di Jimenez al 24', poi Gabbiadini non ci mette la cattiveria giusta su cross basso di Callejon (28').

Dinamo Kiev-Besiktas 6-0

CAVIALE E CHAMPAGNE - Alla mezz'ora arrivano al Da Luz una serie di casse di champagne, del caviale e tanta voglia di festeggiare, perché da Kiev giunge la notizia del 2-0 della Dinamo su rigore, con tanto di espulsione di Beck. E subito dopo anche il 3-0. C'è spazio per un paio di occasioni per la squadra di Sarri: prima con Callejon, poi con Gabbiadini. Li ferma solo un ottimo Ederson, tutt'altra storia rispetto al disastroso Julio Cesar dell'andata. E quando le squadre stanno già rientrando negli spogliatoi, ecco il 4-0 della Dinamo Kiev sul Besiktas. Champagne. Napoli e Benfica hanno già un piede e mezzo agli ottavi di finale.

MA QUALE BISCOTTO... - Ci si aspetterebbe il classico biscotto, ma non è così, perché il Napoli non vuole rischiare e quando il Napoli non vuole rischiare cosa fa? Attacca. La squadra di Sarri vuole il primo posto. Gabbiadini e Callejon sprecano un paio di ottime occasioni, poi Sarri inserisce Mertens per l'attaccante bergamasco, capace di buttare al vento un'altra buona chance per rimettersi in luce. Tempo tre minuti dall'ingresso del belga e il Napoli va in vantaggio: assist no look per Callejon che si invola verso la porta di Ederson e lo batte con un tocco morbito (60') prima di esultare sotto lo spicchio di tifosi napoletani (2000) con il ciuccio in bocca, per festeggiare la nascita della piccola Aria. E nel frattempo, a Kiev, Aboubakar lascia il Besiktas in 9 e la Dinamo segna la quinta rete. L'apoteosi.

GOLAZO MERTENS - Sarri comincia a pensare alla prossima partita, toglie Hamsik e mette dentro Zielinski (72'). E il Napoli la chiude, ma grazie a Mertens, che si inventa un gol da applausi: manda al bar Luisao e piazza un colpo da bilardo che sbatte sul palo alla destra di Ederson e si infila in rete (79'). E la Dinamo? Segna il 6-0. Set, game, match. Entra anche Rog (per Insigne).

BENFICA PER LA GLORIA - Ma la concentrazione comincia a calare: Albiol regala il 2-1 a Jimenez, passandogli la palla per accorciare le distanze all'88'. Il solito regalino agli avversari che fa infuriare Sarri e rende meno amara la sconfitta per Rui Vitoria. Del resto agli ottavi ci va pure il suo Benfica. Champagne, da bere entrambi dopo un bel brindisi.

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