© ANSAROMA - Davide contro Golia: non c'è modo migliore per descrivere la sfida tra il Napoli di Aurelio de Laurentiis e il Real Madrid guidato dal presidente Florentino Perez che da un punto di vista finianziario appare come la più impari degli ottavi di finale di Champions League. Almeno secondo l'analisi fatta da 'Il Sole 24 Ore' in cui si prendono in considerazione vari parametri. Un divario enorme che si è allargato a dismisura rispetto a trent'anni fa, quando il Napoli di Maradona perse 2-0 al 'Bernabeu'.
RICAVI - Il Real Madrid è il terzo club più ricco del mondo alle spalle di Manchester United e Barcellona, mentre il Napoli è il quinto italiano con una differenza di introiti pari a 480 milioni: a 620,1 milioni ammontano infatti i ricavi della 'casa blanca', mentre gli azzurri si fermano a quota 140.
BOTTEGHINI - Per capire la differenza tra le due realtà si passa poi ad esaminare le entrate da botteghino, con il Napoli che non va al di là dei 14,1 milioni contro i 129 madridisti. Numeri conseguenti al progressivo svuotamento del San Paolo che quest'anno ha visto fin qui crollare la media spettatori a 31mila presenze rispetto alle 40mila delle due stagioni precedenti. Il botteghino vale invece circa 129 milioni per il Real, poco più dell'intero fatturato operativo dei partenopei.
SETTORE COMMERCIALE - Ampio divario anche nel settore commerciale: 28,3 milioni di entrate per il Napoli tra merchandising ufficiale, sponsorizzazioni e pubblicità mentre il Real Madrid porta nelle sue casse 263,4 milioni confermandosi come 'specialista' del settore (il peso sul fatturato operativo è del 42%). «I 'galacticos' sono nati per vendere magliette» ha spiegato di recente Florentino Perez che non lascia nulla al caso e ha fatto togliere persino la croce dallo stemma in quelle vendute in Arabia Saudita. Adidas ha inoltre offerto per il rinnovo della sponsorizzazione tecnica con gli iberici la cifra record 1,4 miliardi di euro in dieci anni (140 milioni all’anno).
DIRITTI TELEVISIVI - Il gap tra i due club balza agli occhi anche quando si analizzano le entrate derivanti dallo sfruttamento dei diritti televisivi che sono invece la prima fonte di ricavi per il Napoli: 77,1 milioni (il peso sul fatturato operativo è del 61,3%) comunque inferiori ai 227,7 milioni di euro che il Real si è assicurato nella stagione passata (140 nazionali e il resto derivante dalla vittoria in Champions, la seconda nelle ultime tre stagioni). Con uno sguardo al futuro poi la 'casa blanca' sta trattando con il fondo statunitense Providence Equity Partner per la vendita dei diritti di immagine in Internet dei prossimi 10 anni per 500 milioni di euro.
LO STADIO - Grande differenza la fa poi lo stadio: il Napoli ha il Sna Paolo in concessione dal Comune e ha chiesto al Credito sportivo un prestito da 25 milioni per fare dei lavori sull'impianto di Fuorigrotta, il Real Madrid ha pianificato di recente una ristrutturazione del Bernabeu da 400 milioni.
ROMA - Davide contro Golia: non c'è modo migliore per descrivere la sfida tra il Napoli di Aurelio de Laurentiis e il Real Madrid guidato dal presidente Florentino Perez che da un punto di vista finianziario appare come la più impari degli ottavi di finale di Champions League. Almeno secondo l'analisi fatta da 'Il Sole 24 Ore' in cui si prendono in considerazione vari parametri. Un divario enorme che si è allargato a dismisura rispetto a trent'anni fa, quando il Napoli di Maradona perse 2-0 al 'Bernabeu'.