Bayern Monaco-Real Madrid: Ancelotti-Zidane, amicizia a rischio

Per esaltare Zizou, Carlo alla Juve cambiò modulo. Ora lo ritrova avversario nella corsa alla Champions
Bayern Monaco-Real Madrid: Ancelotti-Zidane, amicizia a rischio© Getty Images
Massimo Basile
3 min

ROMA - L’ultima volta che Ancelotti ha sfidato Zidane era lo scorso agosto, in New Jersey, in quel niente tipicamente americano chiamato East Rutherford, paese di ottomila abitanti con uno stadio da ottantamila. «Zizou ha carisma, è l’allenatore ideale per il Real», disse Carlo, prima di incassare una sconfitta in amichevole per uno a zero, con gol di Danilo. Era il tempo dello zucchero filato, giorni in cui tuffarsi ridendo in un’onda, lontano dalla rabbia della stagione ufficiale.

ZIDANE: «CONTRO IL BAYERN SENZA PAURA»

IL DIFFICILE - Il 12 aprile, all’Allianz Arena, e il 18 al Bernabeu, ci sarà molto di più in gioco. Bayern-Real sarà Ancelotti- Zidane, il maestro e l’allievo, Cimabue e Giotto, Parmenide e Zenone. La fratellanza tra i due allenatori non renderà più romantica la sfida, la complicherà: quando affronti l’amico di una vita non puoi inventare niente, non ci sono segreti, manca l’adrenalina del nemico. La rabbia, stavolta, se ne starà seduta fuori dal gioco. Ma la gara non sarà meno drammatica: uscire ai quarti come un Leicester qualunque segnerà la stagione di uno dei due. Il Tempo, nel calcio, spesso si ripete ma nel caso di questi due signori sembra farlo in modo esagerato. Quando arrivò alla Juve nel ‘99, dopo Lippi, Ancelotti abbandonò il 4-4-2 per trovare spazio in attacco al francese. Nacque il 4-3-1-2 che si rivelerà il marchio di Carletto: Zidane si confermò protagonista, segnò una decina di gol in due anni, pochini come ha ammesso di recente Ancelotti, la Juve naufragò a Perugia, ma il modulo divenne un brand al Milan. Una volta approdato al Real Madrid, il tecnico emiliano chiamò Zidane al suo fianco. Insieme disegnarono il 4-3-3 per attaccare e il 4-4-2 per difendere. E anche lì, vittorie. Carlo e Zizou hanno in comune l’estetica del calcio, il carisma, la capacità di farsi amare dai giocatori, forse solo a tavola si differenziano. Uno è bonario da sempre, l’altro dice di esserlo da poco. [...]

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