Allegri: «Juventus, stavolta devi vincere»

Il tecnico al sito Uefa: «Rispetto al 2015 la nostra autostima è cresciuta: vogliamo mettere le mani sulla coppa»
Allegri: «Juventus, stavolta devi vincere»© LaPresse
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TORINO - Due anni dopo la sconfitta di Berlino nella finale contro il Barcellona, Massimiliano Allegri e la sua Juve ci riprovano. Sabato a Cardiff si assegna la Champions League e questa volta di fronte ai bianconeri ci sarà il Real Madrid di Zinedine Zidane. "Stavolta dobbiamo mettere le mani sulla coppa", dice il tecnico dei campioni d'Italia in un'intervista rilasciata a Uefa.com. Il tutto senza per nulla sminuire il valore di un avversario, il Real campione di Spagna, che per Allegri "ha tanti punti di forza. E' una squadra straordinaria che ha tecnica e velocità. E' abituata a giocare questo tipo di partite, quindi ci sarà una grande finale. Dobbiamo essere molto contenti di essere arrivati fin qui, ma partiamo con una convinzione diversa rispetto al 2015".

L'AUTOSTIMA - Difficile fare pronostici, soprattutto in una finale tra due squadre che hanno scritto la storia del calcio, che si temono e si rispettano. "Non so da cosa dipenderà una vittoria o una sconfitta, perché le finali vengono decise dai singoli episodi - spiega Allegri -. Nel 2015, dopo 20 minuti contro il Barcellona, pensavamo di avere già perso; dopo il pareggio credevamo di vincere, ma alla fine abbiamo perso. Saranno 95 o forse 120 minuti estremamente lunghi e affascinanti.Rispetto alla finale del 2015 a Berlino, la squadra è cambiata in quasi tutti i suoi elementi, sono rimasti solo quattro o cinque giocatori. E' cresciuta l'autostima, così come la consapevolezza dei nostri mezzi, dell'ambiente in generale". 

IL CAMBIO MODULO - E' una Juve che continua a vincere e ad ambire a nuovi successi, Allegri spiega che tipo di lavoro hanno dovuto fare lui e i suoi ragazzi per tenere sempre alta la tensione. "Dovevamo alzare l'asticella dopo aver vinto il quinto scudetto consecutivo, dopo aver raggiunto una finale di Champions League, vinto due Coppe Italia e la Supercoppa. Questa squadra aveva bisogno di obiettivi e stimoli maggiori - spiega il tecnico bianconero -. Il 4-2-3-1 è arrivato nel momento in cui ho capito che la squadra non poteva piu' andare avanti con il vecchio modulo per caratterstiche dei giocatori. Ho cercato ancora di piu' di metterli nei proprio ruoli e dare un pochino di spazio in più alla fase offensiva. Ho avuto tanti effetti postivi: i giocatori si sono divertiti molto di più ma alla fine c'è stata soprattutto tanta disponibilità a sacrificarsi per la squadra: alla fine è questo che fa la differenza. Avere tanti giocatori in attacco e un buon equilibrio in difesa significa costruire le fondamenta per la vittoria".

Lo Juventus Stadium cambia nome

Una volta si diceva che il campionato italiano non fosse allenante, Allegri la pensa diversamente. "Cosa ci ha fatto bene questa stagione? Prima di tutto competere con due grandi squadre come Roma e Napoli in campionato. Ci hanno dato la spinta necessaria per arrivare in finale di Champions League, perché dovevamo sempre mantenere la tensione alta in ogni singola partita. Se ti cala l'attenzione, qualcosa lasci per strada". La finale persa nel 2015 qualcosa ha lasciato. "Impari qualcosa tutti i giorni, figuriamoci da una finale di Champions! Solo in pochi riescono ad alzare quella coppa e non capita tutti gli anni di arrivare in finale. Negli ultimi tre ne abbiamo giocata una e adesso ci sarà la seconda, ma stavolta dobbiamo mettere le mani sulla coppa".

(in collaborazione con Italpress)


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