Champions League, Sarri: «È un Napoli che intriga l'Europa»

L'allenatore alla vigilia della sfida contro lo Shakhtar: «È una squadra che può metterci in difficoltà. Dobbiamo arrivare alla fase a eliminazione. Hamsik insostituibile. Raiola dice che andrò via a giugno? Supposizioni, non ci penso ora»
Champions League, Sarri: «È un Napoli che intriga l'Europa»© FOTO MOSCA
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KHARKIV (UCRAINA) - «Raiola ha detto che andrò via da Napoli l'anno prossimo? Me la trova lui la squadra? Credo che sia una supposizione basata su qualche sua esperienza, sulla conoscenza del calciomercato, ma è l'ultima cosa a cui penso in questo momento. Penso alla Champions, che è una soddisfazione enorme, e alle sfide affascinanti che ci aspettano»Maurizio Sarri mette da parte i discorsi sul proprio futuro: il pensiero è all'importante debutto in Champions League contro lo Shakhtar Donetsk, in programma domani sera a Kharkiv. Il futuro è adesso ed è il campo. «Che partita mi aspetto? Una gara difficile contro una squadra di grande tecnica, che attacca con tanti giocatori a pieno organico e che ci può mettere in grande difficoltà. Dovremo approcciare bene, tirando fuori il nostro modo di giocare per creare anche noi dei problemi allo Shakhtar. L'obiettivo è superare il girone, ma non sarà facile. Alla fase a eliminazione diretta ci dobbiamo andare, ma abbiamo un girone in cui questo non è scontato. In una fase di sei gare cominciare bene è importante, soprattutto perché il nostro è un girone insidioso», dice l'allenatore a Mediaset Premium. Poi una precisazione durante la conferenza stampa: «Non è stata una mia scelta quella del silenzio stampa, ma della società. Io, da dipendente, mi sono adeguato»

HAMSIK INSOSTITUIBILE - Sarri interviene così sul momento di Hamsik: «Hamsik per me è un giocatore insostituibile perché ha caratteristiche tecniche diverse da tutti gli altri centrocampisti. E' anche per questo che lo sostituisco spesso, per preservarlo. E se un fuoriclasse come lui ogni tanto ha dei momenti in cui non è brillante io lo faccio giocare ancora di più per supportarlo. Così sono sicuro che mi darà il 110 per cento sempre».

NAPOLI INTRIGANTE - «Si parla tanto del Napoli in Europa? Perché è una squadra di ottimo livello tecnico che piace agli allenatori, ma non bisogna farci caso più di tanto perché le squadre sono mode temporanee e tra qualche mese si parlerà di altre formazioni. Il Napoli piace per la velocità di gioco, è intrigante», continua Sarri.

MENTALITA' DA GRANDE - Le ultime prestazioni in campionato hanno mostrato un Napoli più cinico, capace di vincere anche giocando meno bene rispetto al solito. Sarri non è convinto: «Tra la mentalità della grande squadra e un pizzico di c... la differenza è minima. A Bologna mi sono arrabbiato perché non abbiamo fatto bene nel primo tempo, poi abbiamo fatto un discreto secondo tempo. Con una grande prestazione il risultato arriva quasi sempre, con una brutta prestazione il risultato può arrivare ma anche no. Mi piace di più quando vedo la mia squadra giocare bene per 90 minuti e non per 45. Anche perché sono convinto che contro Atalanta e Bologna siamo stati bravi a rimediare, ma che con altre prestazioni del genere rischiamo di lasciarci le penne».

TURNOVER - Sul possibile turnover in coppa, Sarri non si sbilancia: «Non è vero che faccio poco turnover, è un luogo comune. Lo scorso anno ho fatti giocare 24 calciatori e siamo stati una delle squadre che ne ha impiegati di più».

MARADONA - «Maradona che parla bene del Napoli può caricare? Ogni volta che parla Maradona bisogna prestare attenzione, se parla bene quello che si emoziona per primo sono io perché per la nostra generazione è un idolo», aggiunge Sarri.

TRIDENTE - L'allenatore apre alla possibilità di un tridente formato da Milik, Callejon e Mertens, come un anno fa a Kiev: «È una possibilità. Se riposerà Insigne domani o fra due o tre partite questo non lo so dire».

CHIUSURA DEL MERCATO - Sarri, infine, dice la sua sulla possibilità di anticipare la chiusura del calciomercato estivo: «Agnelli ha iniziato a parlare di mercato che va chiuso prima e tutti dicono: "Sì, è vero". Quando io dicevo che era follia, dicevano che mi lamentavo».


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