Champions, Napoli-Feyenoord 3-1: è festa al San Paolo

Insigne, Mertens e Callejon le firme del tris azzurro, Reina para un rigore sul 2-0 ma si deve arrendere al 93' ad Amrabat
Champions, Napoli-Feyenoord 3-1: è festa al San Paolo© FOTO MOSCA
Vladimiro Cotugno
5 min

ROMA - Insigne, Mertens, Callejon: il Napoli rialza la testa in Champions calando il tris d'assi sul tavolo del San Paolo. Missione compiuta per gli uomini di Sarri, che riscattano il ko in Ucraina dell'esordio affondando un Feyenoord apparso non all'altezza del miglior palcoscenico europeo. Olandesi - con tante assenze, certo, ma anche con tante lacune - subito sottomessi dal gioco partenopeo e mai in partita, neanche con il regalo di un rigore da parte dell'arbitro scozzese Collum sul 2-0, perché dalla porta azzurra spunta il quarto asso, Pepe Reina: il portiere, in serata di grazia, non lascia passare nulla e para anche il penalty in faccia a Toornstra completando la festa, sporcata solo al 93' dal gol regalato ad Ambrabat per il 3-1 finale.

SBLOCCA SUBITO INSIGNE - Albiol fuori - problema alla schiena - e dentro Maksimovic: questa l'unica modifica alla formazione titolare per Sarri. Van Bronckorst, già alle prese con scelte obbligate, deve fare a meno all'ultimo momento anche di Van Der Heijden. Il San Paolo, dopo l'urlo Champions, grida anche al rigore dopo 4' quando Mertens viene abbattuto in area da Tapia - il titolare dell'ultimo minuto - dopo avergli rubato il pallone. Lo scozzese Collum lascia continuare.

Lo stadio però deve aspettare solo altri tre minuti per esplodere di gioia: è Insigne a soffiare il pallone ad Amrabat sulla trequarti e a involarsi verso l'area, destro ad incrociare che supera Jones e si infila in rete. Il folletto napoletano si precipita verso la panchina per mostrare la maglia di Milik e dedicargli il gol, cosa che avviene dopo un piccolo siparietto con Zielinski che gli tende la propria invece di quella dell'attaccante polacco. E' il gol più veloce della storia azzurra in Champions e il 400° delle italiane. 

IL NAPOLI NON LA CHIUDE - Il vantaggio fa volare la squadra di Sarri: Insigne e Hamsik sfiorano il raddoppio, con il capitano azzurro colpito da dietro al momento di tirare: Collum non se la sente di fischiare, mentre Boetius dall'altra parte chiama Reina alla prima parata della partita. Callejon viene fermato in fuorigioco davanti al portiere, Berghuis ci prova da lontano: palla a lato. Gli olandesi non hanno molta qualità, tanti errori gratuiti in fase di palleggio ma, dopo un avvio arrembante, gli azzurri non trovano brillantezza nella manovra: manca lucidità negli ultimi metri, Insigne ci riprova a ridosso dell'intervallo ma è Jones a tenere in partita il Feyenoord con la parata sulla conclusione del numero 24 e con due uscite tempestive su Callejon e Jorginho a chiudere una combinazione elegante in area olandese. A chiudere il primo tempo, un sinistro di Hamsik impreciso dall'interno degli undici metri e un destro al volo di Insigne che cerca l'eurogol senza trovarlo.

 

DIKS, CHE REGALO A MERTENS. REINA PARA RIGORE - Si riparte senza cambi, e di nuovo ad inizio tempo il Napoli alza l'intensità: pressing più convinto e di nuovo il Feyenoord la combina grossa, stavolta con Diks che regala a Mertens il più inatteso degli assist che il belga trasforma senza difficoltà nel raddoppio azzurro. 2-0 e altra esultanza dedicata a Milik. Gli olandesi cercano di reagire ma trovano un grande Reina davanti: il portiere è attento sui tentativi di Berghius ed El Ahmadi e al 68' ipnotizza Toornstra dal dischetto, neutralizzando il rigore regalato da Collum a Berghuis che si lascia cadere in area tra Koulibaly e Ghoulam. 

LA CHIUDE CALLEJON. AMRABAT, GOL DELLA BANDIERA - Gol mangiato, gol subito: è Callejon a chiudere i conti su assist di Mertens, dopo il pallone rubato dal belga di nuovo ad un imbarazzante Tapia. A questo punto, con partita e risultato ampiamente in mano, Sarri risparmia il finale ad Hamsik, sostituito da Zielinski, e a Callejon che lascia il campo a Rog. Venti minuti per i neo entrati, una decina in più di Diawara che rileva Jorginho. Si arriva senza particolari sussulti fino al 93', quando la difesa azzurra va in bambola e regala il gol ad Amrabat: Sarri si infuria in panchina, perché è il primo a sapere che il suo Napoli è un'orchestra capace di suonare divinamente, ma anche di prendere stonature se si ferma a specchiarsi e perde di tensione.

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