Liverpool, rinviati a giudizio i due tifosi romanisti. La difesa: «Non siamo stati noi»

Negata la libertà su cauzione: i due resteranno in carcere fino all'inizio del processo, il prossimo 24 maggio.
Liverpool, rinviati a giudizio i due tifosi romanisti. La difesa: «Non siamo stati noi»
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LONDRA - Sono stati rinviati a giudizio Filippo Lombardi e Daniele Sciusco, i due tifosi romanisti fermati a Liverpool con l'accusa di aggressione all'irlandese Sean Cox. Arrestati dopo la semifinale di Champions i due sono comparsi stamani davanti al giudice della South Sefton Magistrates Court, che ha notificato loro - tramite interprete - i capi d'imputazione. Per Sciusco l'accusa è di "disordini violenti", per Lombardi anche di "lesioni gravissime". Negata loro la libertà su cauzione, i due resteranno in carcere a Liverpool fino all'inizio del processo, il prossimo 24 maggio.

La condanna della Roma

IL PROCESSO - L’appuntamento alla Crown Court di Liverpool è per il prossimo 24 maggio. Nei loro confronti, viene confermato dagli avvocati, l'accusa non è più di tentato omicidio: per Sciusco l'accusa è stata derubricata in "disordini violenti", mentre per Lombardi le accuse sono di lesioni gravissime e "disordini violenti". I due sono stati trasferiti nel carcere di Liverpool dove dovranno restare fino al giorno del processo.

Ecco cosa rischia la Roma

LA DIFESA - I due tifosi della Roma arrestati per l'aggressione di un tifoso del Liverpool hanno respinto le accuse davanti agli inquirenti inglesi. Filippo Lombardi e Daniele Sciusco sono stati interrogati nelle scorse ore e hanno affermato di non essere stati loro due gli autori del pestaggio. I due, in base a quanto riferisce il loro avvocato in Italia, Lorenzo Contucci, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere in merito alle altre contestazioni. 

LA RAGGI PRENDE LE DISTANZE - "Ciò che è accaduto a Liverpool è inaccettabile e quanto di più distante dai valori dello sport. Roma condanna con forza ogni forma di violenza. Prendiamo le distanze da questi vergognosi episodi. Siamo vicini a Sean Cox e alla sua famiglia". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi commenta la decisione dell'Assemblea capitolina che oggi ha approvato all'unanimità la mozione, presentata dalla consigliera del M5S Sara Seccia come prima firmataria, per prendere le distanze dai fatti di violenza avvenuti lo scorso 24 aprile a Liverpool in occasione della semifinale d'andata di Champions League Liverpool-Roma, condannando in maniera ferma, severa e risoluta l'aggressione del tifoso dei Reds, Sean Cox. La mozione intende esprimere la più viva e sincera solidarietà alla famiglia di Cox. "Abbiamo voluto fortemente stigmatizzare quanto accaduto a Liverpool perché episodi del genere rappresentano un grave danno d'immagine alla nostra città e ai romani e stravolgono lo spirito di divertimento e comunità che dovrebbe accompagnare ogni evento sportivo. Da tifoso voglio sottolineare che questi atti criminali riguardano una piccola minoranza di persone, tutt'altro che tifose: i veri appassionati di calcio non hanno nulla a che fare con la violenza", afferma il presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito.

STRISCIONE - 'DDS con noi". E' uno striscione esposto da tifosi giallorossi durante la semifinale contro il Liverpool nello stadio di Anfield che inneggia a Daniele De Santis, condannato per la morte del tifoso napoletano Ciro Esposito. Anche su questo la Digos sta indagando per identificare chi ha esposto lo striscione. Al vaglio le immagini delle telecamere di sicurezza e le fotografie. 

LA ROMA "Questo per noi non è il momento di parlare di calcio. Le nostre preghiere sono per Sean Cox e per la sua famiglia". Lo fa sapere la Roma attraverso un cinguettio pubblicato sul proprio profilo Twitter ufficiale. "La sua guarigione, e la sicurezza di tutti i tifosi che assistono a una partita di calcio, sono le uniche cose che contano adesso" aggiunge il club giallorosso a 48 ore di distanza dagli scontri avvenuti nei pressi dello stadio di Anfield prima della semifinale di Champions League col Liverpool.

IL LIVERPOOL APPENDERA' LA MAGLIA DEL TIFOSO - La maglia del St. Peter's GAA Club, società di calcio gaelico di Dunboyne di cui è membro Sean Cox sarà appesa nello spogliatoio del Liverpool nella semifinale di ritorno di Champions League che i Reds giocheranno il 2 maggio all'Olimpico contro la Roma. La notizia è riportata dall'Irish Sun, secondo cui il club inglese ha richiesto la maglietta al circolo irlandese per poterla appendere nello spogliatoio della squadra di Klopp all'Olimpico. Una fonte citata dal giornale ha spiegato che il St. Peter's GAA Club "è a conoscenza della richiesta e si sta organizzando. I giocatori e i dirigenti del Liverpool sono profondamente sconvolti per quello che è successo a Sean. La richiesta per la maglia è stata fatta e Sean verrà ricordato prima della partita a Roma. Il messaggio del club è questo: You'll Never Walk Alone".

PROSSIME ORE CRUCIALI - "Siamo completamente sconvolti da quello che è successo al nostro adorabile e premuroso Sean, e tutto ciò che vogliamo è vederlo tornare a casa dalla sua amorevole moglie e dai suoi tre figli". Così la famiglia di Sean Cox, il tifoso inglese ferito alla testa negli scontri avvenuti prima della semifinale di Champions tra Liverpool e Roma. Il 53enne è ricoverato presso il reparto di neurologia del Walton Hospital. "Speriamo che Sean si riprenda completamente dalle lesioni riportate e che tutti insieme ritorneremo presto come una famiglia in Irlanda per trascorrere del prezioso tempo insieme - si legge nel comunicato emesso dai familiari e diffuso dalla polizia del Merseyside -. Vogliamo che il mondo sappia che Sean è il più straordinario e meraviglioso marito, padre, amico, figlio, zio e fratello e non ci ha portato altro che gioia. È un uomo perbene che adora il Liverpool e che è venuto dalla sua casa nella contea di Meath, in Irlanda, soltanto per vedere la sua squadra del cuore". Secondo quanto riportato dal 'Sun', Cox è in coma farmacologico e le prossime 48 ore sarebbero cruciali.

COSA RISCHIA LA ROMA


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