Il Var anche in Europa: ora si apre uno spiraglio

Troppi errori hanno condizionato la coppa più importante dell’Uefa: a Nyon provano a serrare i tempi
Il Var anche in Europa: ora si apre uno spiraglio© PA
Edmondo Pinna
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ROMA - Fra Nyon e Zurigo ci sono 268 chilometri di strade e autostrade varie. Fra qualche settimana, però, la sede della Uefa di Route de Genève potrebbe essere molto più vicina a quella della Fifa (là dove la via prende il nome dall’azienda che vi risiede, la Fifa appunto). Gli errori, clamorosi, che hanno macchiato le ultime curve della Champions League, fiore all’occhiello per il Governo del calcio del Vecchio Continente, facilmente evitabili e risolvibili con l’ausilio della tecnologia, hanno fatto breccia in alcune menti illuminate in riva al Lago Lemano. 

E la parola VAR, bandita recentemente anche dal presidente Ceferin, adesso viene pronunciata senza più timore di venir tacciati per rivoluzionari. La road map sarebbe la stessa tracciata dall’avvocato sloveno, solamente anticipata di un anno. In sintesi, VAR sperimentale “off line” il prossimo anno, sicuramente in Europa League (è sempre stata la coppa delle prove, come fu per gli addizionali) e molto probabilmente anche in Champions League. Così da arrivare al 2019-2020 (ovvero la stagione che porterà all’Europeo itinerante) pronti per il VAR “on line”, così come lo abbiamo noi in Italia da questa stagione. Si devono incrociare diversi fattori, alcuni tasselli devono mettersi al posto giusto. Ci vorrà anche un pizzico di fortuna (oltre che di lungimiranza, che sembra non abiti più in Europa) per formare subito arbitri all’altezza. Ma la strada sembra questa.

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EMERGENZA - Il problema al centro di tutto è quello arbitrale. Al momento, solo Italia, Germania, Portogallo (attenzione: i VAR portoghesi dicono siano decisamente bravi), Polonia e Olanda sono a regime. La Francia, la Spagna e (forse) l’Inghilterra lo saranno a breve. Ancora poco, però, visto che le federazioni affiliate sono 55. Ecco, servirebbe subito una prima mossa: ovvero, che altre Federazioni introducessero il Video Assistente Arbitrale nei loro campionati, così da fare formazione.

Quando Ceferin parla di «confusione» nel VAR, di tempo che serve, è solo perché non ci sono ancora direttori di gara all’altezza. Dunque la prossima stagione dovrebbe servire per allargare il numero di “adepti”. Perché altrimenti, delle due l’una: o dirigono sempre gli stessi oppure tantissimi arbitri internazionali userebbero il VAR soltanto nelle competizioni europee. Impensabile


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