Real Madrid-Roma 3-0: decidono Isco, Bale e Mariano Diaz

La squadra di Di Francesco sconfitta al Bernabeu all'esordio in Champions League. Condizione ancora approssimativa e poche note positive. Olsen decisivo in almeno cinque occasioni, buono l'esordio di Zaniolo
Real Madrid-Roma 3-0: decidono Isco, Bale e Mariano Diaz© LAPRESSE
Simone Zizzari
6 min

ROMA - Si sapeva che sarebbe stato un esordio complicato ma la Roma non ha fatto nulla per provare ad invertire il pronostico. Dzeko e compagni escono sconfitti nel gioco e nel risultato dal Bernabeu contro un Real Madrid decisamente superiore sotto tutti i punti di vista. Un passivo che poteva essere ben più pesante se Olsen non avesse dimostrato di poter colmare l'eredità lasciata da Alisson trasformandosi in supereroe in almeno sette circostanze. Il 3-0 finale è figlio di una prestazione mediocre nel primo tempo e solo leggermente superiore nella ripresa. Troppo poco per fare anche solo il solletico al Real campione d'Europa che con i gol di Isco, Bale e Mariano Diaz comincia nel migliore dei modi il suo cammino il Champions, il primo senza Cristiano Ronaldo. 

LE SCELTE - Di Francesco a centrocampo punta sulla freschezza di Zaniolo (esordio assoluto in Champions) e sull'esperienza di De Rossi e Nzonzi. In avanti confermato El Shaarawy al fianco di Dzeko e Under. Indietro torna la coppia di centrali titolare Manolas (ovazione per lui da parte dei tifosi merengue per il gol al Barça) e Fazio con Kolarov e Florenzi sugli esterni. Nel Real c'è Modric in campo e Asensio in panchina. Occhi puntati su Isco e Casemiro che con Kroos completano il centrocampo merengue. 

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PRIMO TEMPO - I primi venti minuti sono un monologo madridista. La Roma sta a guardare e subisce (a tratti fin troppo passivamente) il forcing offensivo di Bale, Benzema e compagnia cantante. Proprio il gallese al 4' semina Kolarov su un lancio di Kroos ma calcia a lato di un niente da posizione favorevole. E' solo l'antipasto della veemente partenza spagnola che prima con Isco (due volte) e poi con Cavajal fa venire il mal di testa a Olsen che sceglie la serata giusta per scrollarsi di dosso (forse definitivamente) il fantasma di Alisson. Lo svedese diventa protagonista assoluto salvando la Roma in almeno quattro occasioni (sublime quella al 40' su Sergio Ramos). E i giallorossi? Si chiudono, aspettano, arrancano. E nelle rare volte che mettono la testa oltre il proprio centrocampo sprecano malamente come quando Under e Nzonzi si ritrovano casualmente buone occasioni sul piede sbagliato. Zaniolo si muove a suo agio fra fuoriclasse vestiti di bianco. Niente male per la mezzala diciannovenne che deve ancora giocare un minuto in serie A. Lo stato di forma della Roma è ancora approssimativo, gli avversari dettano ritmo e gioco e spingono soprattutto sulla fascia di Kolarov, anello debole della retroguardia capitolina. Il gol è nell'aria e arriva proprio in chiusura di primo tempo: Isco di guadagna una punizione dal limite (fallo di De Rossi) e infila con una traiettoria morbida l'incolpevole Olsen. Una magia realizzata con una naturalezza impressionante. Il Bernabeu esplode, la Roma va (giustamente) a riposo sotto nel risultato. 

SECONDO TEMPO - La ripresa della Roma comincia con un'occasione clamorosa sul piede di Under al 48'. Il turco se ne va in contropiede su intuizione di Dzeko e dal limite scaraventa verso Navas un pallone potente ma centrale che il portiere del Real riesce ad alzare in angolo. La replica dei padroni di casa arriva subito dopo con due tiri di Bale (sballato il primo, sulla traversa il secondo). Di Francesco toglie Zaniolo al 54' per inserire Pellegrini. Passano due minuti e Under pesca di testa De Rossi in area merengue: decisiva la respinta di Navas. La Roma sembra più viva e vivace ma nel suo momento migliore subisce il raddoppio del Real. Siamo al 58' quando Modric decide di prendersi la scena con un passaggio da pallone d'oro a Bale che si invola indisturbato verso Olsen: rasoterra di sinistro che incenerisce in un colpo solo portiere e speranze di rimonta. L'ingresso di Perotti per El Shaarawy non cambia lo spartito anche se ha il merito di regalare un po' di imprevedibilità sulla sinistra. La Roma cresce anche perché il Real Madrid rallenta la morsa. I giocatori di Lopetegui non hanno più fretta di aggredire, preferiscono gestire le energie.  Asensio (entrato al posto di Benzema) e Casemiro provano senza fortuna dalla distanza, Olsen salva ancora su Isco e Sergio Ramos. Schick entra in campo al 70' e ha il tempo di divorarsi un gol e di dimostrare il solito atteggiamento indisponente. I titoli di coda scorrono mestamente negli ultimi minuti ma prima della fine c'è ancora il tempo per ammirare l'incredibile gol con tiro a giro di Mariano Diaz. Per la Roma un'altra - l'ennesima - partita da dimenticare al più presto. Il problema vero è che adesso cominciano a diventare un po' troppe.

REAL MADRID-ROMA 3-0: CRONACA E TABELLINO

 


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