Inter, con la Juve il riscatto di Mancini

Il tecnico nerazzurro si è preso una rivincita personale, nonostante l'eliminazione ai rigori
Inter, con la Juve il riscatto di Mancini© LaPresse
Alberto Polverosi
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MILANO - E alla fine Mancini si è preso una rivincita. Non c’è riuscita l’Inter, fermata da due traverse ed eliminata ai calci di rigore, ma il suo allenatore sì. Doveva restituire orgoglio alla sua squadra e c’è riuscito battendo la Juve 3-0 al 120'. Poi, ai rigori, Palacio ha imitato Ljajic che nel primo tempo aveva colpito una traversa e la Juve l’ha scampata bella, conquistando la finale col rigore decisivo di Bonucci.

Ma Mancio è stato di nuovo l’allenatore ispirato che si conosce. Ha mandato l’Inter all’assalto, ha segnato presto, alla fine del primo quarto d’ora, quando aveva il 72 per cento di possesso palla. Per 90 minuti ha cancellato la Juve che non aveva mai preso 3 gol in questa stagione. L’ultima volta era successo nella finale di Champions 2014-15 contro il Barcellona a Berlino, 3-1 per il Barça. In Coppa Italia era ancora a 0 gol subiti. Tanto per far capire cosa è accaduto a San Siro, per la prima volta in questa stagione (in tutte le competizioni) la Juventus non ha effettuato nemmeno un tiro nel primo tempo. E ancora: era dal novembre ‘96 che non rimaneva senza segnare contro l’Inter in Coppa Italia (7 partite): anche allora finì 3-0 a San Siro.

In finale ci va la Juve, che all’andata aveva strapazzato l’Inter. Allegri s’è preso troppa confidenza con la partita di ritorno e ha schierato 8 riserve: Neto, Rugani, Cuadrado, Sturaro, Hernanes, Asamoah, Zaza e Bonucci. Troppe tutte insieme. Per sua fortuna, gli è andata bene. In assoluto, sono state due gare che hanno dato al calcio italiano un’immagine bellissima. Abbiamo un calcio vivo (si è visto anche per Fiorentina-Napoli di lunedì scorso), anche se il livello non è quello di qualche anno fa.
 


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