TORINO - La Juventus vola ai quarti di finale, ma lo fa soffrendo più del previsto contro un'Atalanta mai doma e capace nella ripresa di spaventare i campioni d'Italia. Una partita dai due volti quella giocata dalla squadra di Max Allegri: bella, travolgente e affamata per un'ora e poi timida e confusionaria nel finale, quando ha rischiato grosso contro il coraggio e la 'sfacciataggine' di una Dea zeppa di giovani italiani, da Conti a Petagna fino a Grassi e lo juventino Spinazzola. A fare da spartiacque l'uscita di Dybala: autentico trascinatore dei bianconeri nei 61' in cui è rimasto in campo, 'senza Joya' invece l'ultima mezzora in cui la squadra è rimasta orfana dell'uomo in grado di accenderla e 'strappare' il gioco. Ne è venuto così fuori un 3-2 pirotecnico ed emozionante, che ha comunque regalato alla Juve il pass per andare a sfidare la vincente di Milan-Torino in programma domani.
IL PRIMO TEMPO - Allegri concede il debutto da titolare al venezuelano Rincon, schierato alla sinistra del regista Hernanes mentre dall'altra parte c'è Marchisio. Barzagli e Rugani sono invece i centrali della difesa a quattro schierata davanti al portiere Neto, davanti ci sono Dybala e Pjanic a sostegno di Mandzukic con Higuain a guardare seduto con le riserve. Negli orobici invece, schierati con il 3-5-2 e alla prima senza Gagliardini passato ufficialmente all'Inter nel pomeriggio, solo panchina per il 'Papu' Gomez.
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LA RIPRESA - Si va al riposo sul 2-0 e al rientro dagli spogliatoi c'è subito una novità per parte: Allegri inserisce Sturaro per Marchisio mentre Gasperini toglie Kurtic e manda in campo Konko, avanzando così il raggio d'azione di Spinazzola sulla corsia sinistra. La mossa non porta però particolari benefici e la Juventus è in pieno controllo della partita. L'allenatore dei lombardi così manda in campo anche Latte Lath al posto di Grassi, che nel primo tempo era stato anche ammonito per un fallo su Rincon. Allegri concede invece presto la standing ovation a Dybala e una mezzora al giovane talento croato Pjaca. L'Atalanta è aggressiva (ammoniti anche Toloi e Latte Lath) ma le mosse di Gasperini, che cambia continuamente posizione ai suoi, nonpagano. Anzi, a sfiorare il tris è la Juventus con un potente destro da fuori di Rincon, deviato da Berisha in corner senza che però Giacomelli e i suoi assistenti se ne accorgano. Ma quando nessuno se lo aspetterebbe l'Atalanta riapre la gara con Konko, che al 72' batte Neto con una splendida conclusione di controbalzo con l'esterno destro. I campioni d'Italia però non vanno in tilt e si rifanno immediatamente sotto: fallo di Freuler in area su Lichtsteiner, calcio di rigore e dal dischetto (75') Pjanic non dà scampo a Berisha. A riparire la gara ci prova però il portiere bianconero Neto, che tre minuti dopo regala incredibilmente la palla a Konko, che però dopo lo scambio con Freuler lo grazia calciando fuori praticamente a un metro dalla porta. Un episodio che fa imbufalire Allegri e dà coraggio ai bergamaschi: cross di Conti e gol di rapina di Latte che rimette tutto in discussione a nove minuti dal 90'. Ecco allora gli ultimi cambi: dentro il rientrante Bonucci per Pjanic tra i padroni di casa che passano al 5-3-2, dall'altra parte spazio al 'Papu' Gomez al posto di D'Alessandro. A giovarne per prima è l'Atalanta che sfiora di nuovo il pari prima con Petagna, che chiama Neto all'intervello a terra, poi con Freuler che calcia malamente alto su 'assist' di Hernanes. Sono gli ultimi brividi, finisce 3-2 e lo Stadium può festeggiare la vittoria e il pass per i quarti di finale