Coppa Italia, Lazio-Roma 2-0: Milinkovic e Immobile si prendono il derby

Nell'andata della semifinale, la squadra di Inzaghi non sbaglia nulla. Notte da dimenticare per la Roma, mai in partita. Inutile l'ingresso di Totti. Tra un mese il ritorno
Lazio-Roma, il Derby è sugli spalti: lo spettacolo delle tifoserie
Valerio Albensi
5 min

ROMA - Praticamente perfetta. La Lazio trionfa nella semifinale di andata di Coppa Italia e costringe la Roma all'impresa nel derby di ritorno, tra poco più di un mese: si ripartirà dal 2-0 in favore della squadra di Inzaghi. Milinkovic-Savic e Immobile mettono il sigillo sulla serata magica laziale e rompono un digiuno che durava dal 26 maggio 2013. Per Spalletti è una notte da dimenticare in fretta: mai pericolosa la sua squadra, copia sbiadita di quella travolgente che aveva battuto l'Inter tre giorni fa. Delude il "Ninja" Nainggolan, stretto nella morsa dei centrocampisti avversari, spenti Dzeko e Salah. Inutile l'ingresso in campo di Totti nel finale.

DUE PER TRE - Dopo quasi quattro anni, il derby torna in notturna. Inzaghi sceglie la difesa a tre. Nel centrocampo con cinque uomini spazio a Lukaku e Basta sulle fasce, mentre Milinkovic, Biglia e Parolo formano una diga al centro; in attacco, Felipe Anderson non deve far mancare i rifornimenti a Immobile. Tre giocatori in difesa anche per Spalletti, ma uno in meno a centrocampo rispetto alla Lazio: Bruno Peres e Emerson esterni, Strootman e Paredes in mezzo. In attacco, Salah e Nainggolan partono alle spalle di Dzeko

BRIVIDO DZEKO - Meglio la Roma nei primi minuti. Dopo 90 secondi Emerson scappa via a Basta, arriva sul fondo e mette al centro per Dzeko, che gira di sinistro; Bastos ci mette il corpo e la palla finisce sopra la traversa. Da censurare gli ululati razzisti di una parte dei tifosi laziali a ogni tocco di palla di Rudiger, un comportamento ripetuto che costringe l'arbitro Irrati (lo stesso che nella scorsa stagione fermò Lazio-Napoli per i cori contro Koulibaly) ad annunciare attraverso lo speaker dell'Olimpico il rischio di interruzione.

GABBIA PER IL NINJA - L'uomo in più a centrocampo consente alla Lazio di raddoppiare o addirittura triplicare costantemente Nainggolan. Per il "Ninja" della Roma l'aria in mezzo al campo è rarefatta, trovare spazi è un'impresa. La Lazio presidia ogni metro quadrato di campo e quando riesce a rovesciare l'azione va a bersaglio. Come al 21' quando Lukaku dalla sinistra crossa al centro dell'area per Milinkovic-Savic: colpo di testa e respinta di Alisson. Ancora Lazio quattro minuti dopo: tacco di Anderson e destro di Immobile dal limite dell'area deviato dal portiere della Roma. 

SBLOCCA MILINKOVIC - La Lazio cresce e al 29' arriva il vantaggio. Milinkovic trova lo spazio giusto per Felipe Anderson, che arriva sul fondo e rimette al centro; il centrocampista laziale, arrivato a rimorchio, anticipa Strootman e batte Alisson. È un colpo che la Roma incassa a fatica: fino al riposo, c'è spazio per un paio di tentativi fuori misura di Dzeko e poco altro.

PAROLO, POI SALAH - Al rientro in campo il copione non cambia: la Roma è lenta e prevedibile, la Lazio aspetta e riparte. Al 59' ancora un brivido: destro potente di Parolo da limite dell'area e palla fuori di pochi centimetri. La risposta della squadra di Spalletti è con Salah, poco dopo: lanciato da Nainggolan, l'attaccante entra in area, calcia di sinistro e trova il palo. L'allenatore romanista cambia: al 63' Perotti prende il posto di Paredes. La contromossa di Inzaghi è Keita per Felipe Anderson. Due minuti dopo, Immobile va in gol, ma a gioco fermo dopo la segnalazione di fuorigioco. Non dovrà aspettare molto per fare festa. 

RADDOPPIA IMMOBILE - Entra anche El Shaarawy, ma la Roma non c'è, di testa e di gambe. Saltano i nervi a Rudiger, che spinge Immobile nel tentativo di recuperare un pallone uscito dal campo e si prende il giallo. La Lazio sente che deve insistere e al 78' trova il secondo gol. Capolavoro di Keita sulla sinistra, che si beve Manolas e mette Immobile a un metro dalla linea di porta per un facilissimo. Per la Roma è già notte fonda. L'unico tentativo di reazione è una conclusione di Emerson dalla distanza, respinta con qualche affanno da Strakosha. Nel finale c'è spazio anche per Totti, ma è quasi una mossa della disperazione. Finisce con la festa laziale sotto la Curva Nord. Spalletti ha un mese per preparare il piano rimonta.

COPPA ITALIA, LAZIO-ROMA 2-0: TABELLINO E STATISTICHE


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