Coppa Italia, il Napoli pratica i saldi e la Juventus si infuria

La scelta di applicare prezzi popolarissimi per la semifinale di ritorno di Coppa Italia suscita malumore in corso Galileo Ferraris
Coppa Italia, il Napoli pratica i saldi e la Juventus si infuria© ANSA
Antonio Barillà
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TORINO - La scelta del Napoli di applicare prezzi popolarissimi per la semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Juventus, suscita malumore in corso Galileo Ferraris. I vertici bianconeri, avendo diritto per regolamento al cinquanta per cento dell’incasso totale, si ritengono infatti due volte danneggiati: non soltanto la società azzurra, abbattendo il costo dei biglietti, riempirà il San Paolo di suoi sostenitori (non è ancora ufficiale, ma quelli bianconeri non saranno ammessi così come lo Stadium è stato vietato ai napoletani) ma verserà una quota nettamente inferiore alle aspettative. Oltrettutto, nessun dirigente del Napoli ha avvisato della speciale promozione: a Torino, visti i riflessi economici, e comunque per una questione di rapporti, si sarebbero aspettati una chiamata.

LISTINO - Il problema, sia chiaro, non sono i prezzi popolari - la stessa Juventus, nelle partite con Atalanta e Milan, ha applicato tariffe ridotte per riempire lo Stadium in giorni infrasettimanali e assicurare una cornice adeguata a una manifestazione che spesso suscita interesse soltato nella fase finale -, ma l’abbattimento eccessivo del listino - per altro legato, volendo, alla partita di campionato: chi acquista quel biglietto potrà anche assistere alla Coppa aggiungendo soltanto da 5 a 12 euro), e il fatto che, giocandosi per la prima volta andata e ritorno (anche i quarti di finale erano sfide secche) non si sia minimamente tenuto conto della reciprocità: la Juventus ha garantito infatti metà dei 906mila euro incassati attraverso l’emissione di 38.398 biglietti. Circa 33mila i tagliandi venduti a oggi per il match di Coppa al San Paolo. 


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