Centro C. Rossonero Giovanissimi secondi

Il tecnico Tarquini: «Ci siamo messi alle spalle alcune formazioni importanti riuscendo a mantenere la piazza d'onore»
Centro C. Rossonero Giovanissimi secondi
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ROMA – I Giovanissimi provinciali B del Centro Calcio Rossonero hanno chiuso l’attività ufficiale anche se la fine della stagione è ancora abbastanza lontana. Nel match di lunedì scorso (spostato di due giorni su richiesta della squadra ospitante), i ragazzi di mister Fabio Tarquini hanno centrato un altro largo successo sul campo dell’Atletico 2000. I gol di Fabrizi, Rodo, Pallone, Cerroni, Bruni e Marcelli hanno materializzato un netto 6-1 finale anche se la gara non è stata così scontata nella prima parte. «Abbiamo faticato un po’ sulla fluidità del gioco – spiega l’allenatore – tanto da arrivare all’intervallo in vantaggio di una sola rete anche per merito di un avversario che si è difeso abbastanza bene. Nella ripresa i ragazzi si sono sciolti e le cose sono andate decisamente meglio».

 

SECONDO POSTO - Il secondo posto finale, pur in un campionato dove la classifica aveva un valore relativo, è un risultato sicuramente di spessore. «E’ vero, siamo arrivati un po’ distanti dalla capolista Savio che si è dimostrata la squadra migliore – riflette Tarquini -, ma ci siamo messi alle spalle alcune formazioni importanti riuscendo a mantenere la piazza d’onore. Ma soprattutto si è formato davvero un gran bel gruppo in cui tutti hanno cercato di aiutare il rispettivo compagno e la crescita generale della squadra è stata evidente se si pensa che molti dei nostri atleti erano di fatto al primo anno di agonistica. Ora ci concentreremo su un torneo a Roma che inizierà lunedì prima di concludere l’annata». Se si chiede a Tarquini qual è l’aspetto dove questi ragazzi devono lavorare di più, la sua risposta è chiara. «Dal punto di vista mentale devono crescere. Alcuni di loro passeranno a fare la categoria regionale o addirittura l’elite in caso di ripescaggio: devono adeguarsi al livello più alto di quel campionato – conclude l’allenatore - e farsi sempre trovare concentrati senza dover essere stimolati».


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