Roma Memories, prima il derby e poi a letto

Quadrini, se il giallorosso ti cambia il Dna «Diedi retta a Zeman, non me ne pento»
Roma Memories, prima il derby e poi a letto
Marco Evangelisti
2 min

ROMA - Avevano perso quattro derby di fila, sembrava una di quelle trasmissioni in cui fanno scherzi e li filmano. E infatti i tifosi della Lazio non mancarono di farlo notare. Marco Quadrini aveva vent’anni.

«All’andata eravamo riusciti a pareggiare e ci avevano anche annullato un gol perfetto. Non bastava. Entrai nel finale, vincemmo 3-1, più che un derby fu una rinascita e io abbracciai Totti che aveva segnato. Lui mostrava quella maglietta, quella con scritto “Vi ho purgato ancora”. Non so se qualcuno sapesse che l’aveva preparata. Io no di sicuro, ero un ragazzino, e la sera mentre tutti uscivano a festeggiare io andai a letto».

SANABRIA E LJAJIC VIA: LA ROMA FA CASSA - TUTTO SULLA ROMA

Quadrini non ha ballato un solo giorno. Un solo anno, via. «Perdiamo lo scudetto Primavera con l’Atalanta, però viene a vedermi Nedo Sonetti che vuole portarmi al Lecce. Sono già d’accordo. Invece mi dicono che Zeman mi chiama in ritiro. Vabbè, penso, mi preparo con la prima squadra e poi mi cedono. Invece Zeman mi tiene fino in fondo e gioco dodici partite, nove dall’inizio.

Lui è un allenatore che insegna, gli altri gestiscono il gruppo». E’ il 1998, Zeman insegna, Quadrini impara e non gli serve altro. «Tutta l’attività giovanile nella Roma, dagli esordienti alla prima squadra. Due anni di nuoto da ragazzino e poi solo calcio e la Serie A nella mia città. Non è durata molto, a 27 anni ho dovuto smettere, un po’ ho sbagliato io un po’ i pezzi della mia carriera non si sono incastrati come dovevano.

Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna del Corriere dello Sport - Stadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA